In effetti se lo aspettavano: pubblicizzando un indirizzo IP non ancora bloccato, gli amministratori di The Pirate Bay sapevano perfettamente che le major sarebbero immediatamente corse in tribunale per censurare anche quello.
Dato che se lo aspettavano, erano preparati: mentre l'olandese BREIN si dava da fare per ottenere l'ennesimo blocco, i Pirati della Baia facevano sapere che, non appena questo sarà operativo, non dovranno fare altro che attivare un nuovo indirizzo, di cui già dispongono. I modi per accedere a The Pirate Bay sono un'infinità anche senza la necessità che il sito attivi indirizzi particolari, ma il gioco che sta iniziando ora ha il preciso scopo di far imbestialire le case discografiche e cinematografiche.
The Pirate Bay è infatti pronta ad attivare un nuovo indirizzo non appena il precedente viene bloccato, dando così vita a un inseguimento pressoché senza fine: «Lasciate che attivi il prossimo indirizzo IP» - spiega un portavoce - «Ne abbiamo centinaia e centinaia, vediamo quante volte reagiranno».
Lo scopo degli indirizzi, tengono a precisare dalla Baia, non è tanto consentire di accedere direttamente al sito quanto semplificare la vita a chi mantiene i proxy; in realtà, quindi non è necessario che i semplici utenti siano costantemente aggiornati, ma è sufficiente che i gestori dei proxy siano pronti.
Per inciso, tutta questa attività non è altro che la dimostrazione di quanto sia difficile - e di come costituisca uno spreco di energie e risorse - tentare di bloccare un sito web.
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