Oggi il deputato regionale siciliano Giampiero Trizzino (M5S) incontrerà la ministra della difesa Elisabetta Trenta per discutere della questione MUOS.
A seguito delle parole di Di Maio, delle dichiarazioni di Trizzino e le successive smentite da parte di fonti vicine al Ministero della Difesa l’esito dell’incontro sembrerebbe già scritto: il Muos deve rimanere.
Sono lontani i tempi in cui il Movimento professava la trasparenza attraverso la diretta streaming degli incontri: l’incontro di domani invece avverrà a porte chiuse!
Sarebbe stato interessante sapere quali saranno le argomentazioni trattate dai due esponenti 5 stelle.
Negli anni passati avete presentato mozioni e interpellanze in cui a chiare lettere avete chiesto non solo ulteriori interventi volti al monitoraggio e alla salvaguardia della salute pubblica, ritenuti insufficienti gli studi e le rilevazioni sulle emissioni elettromagnetiche effettuate in pochissime e concordate ore con la Marina USA, ma anche che sia finalmente chiarito se e in che modo una struttura militare a uso e consumo USA possa avere un ruolo strategico per la Difesa nazionale e non sia invece quello che è: l’esempio concreto della servitù militare a cui siamo sottoposti.
Una servitù per la quale chi abita in Sicilia paga un prezzo troppo alto da anni e che si aggiunge alla beffa di essere una Regione definita la Portaerei del Mediterraneo e utilizzata per le guerre mondiali a sua insaputa e contro la volontà di chi la abita.
Avete spesso ribadito come sia assolutamente una priorità tenere conto dell’ambiente naturale, tutelare la Sughereta di Niscemi e le aree naturali limitrofe alla base militare. Aree letteralmente abbandonate dalle istituzioni preposte alla loro gestione e che sopravvivono e resistono solo grazie all’impegno volontario delle associazioni ambientaliste del territorio.
Avete combattuto a parole e, a detta vostra anche con i fatti, il Governo precedente, sia a livello regionale sia a livello nazionale, schierandovi dalla parte delle ragioni del Movimento No Muos senza se e senza ma, promettendo di mettere la parola fine allo scempio e per questo motivo, sapete bene, di aver ottenuto la fiducia a governare durante le vostre campagne elettorali.
Avete fatto appello a principi di precauzione e ad assunzioni di responsabilità politica in merito a dibattimenti tutt’ora in corso relativi alla concessione di autorizzazioni raffazzonate e che mai sono riuscite a passare come legittime, necessarie e ininfluenti sulla vita delle persone e, di nuovo, di quell’ambiente sempre più in crisi e che deve godere della priorità in qualsiasi decisione politica presente e futura, considerati gli scenari catastrofici a cui assistiamo, ampiamente preannunciati.
Nel Contratto di governo nessun riferimento alla problematica Muos é stato inserito.
Di essere contro il Muos vi è sovvenuto solo dopo i nostri comunicati su quanto stava avvenendo. Soprattutto da quando abbiamo preso atto del fatto che la Ministra Trenta sul procedimento in corso presso il Consiglio di Giustizia Amministrativa locale, intende mantenere la posizione del governo precedente.Uno scivolone questo, se scivolone vogliamo intenderlo, non indifferente!
Di essere contro il Muos vi è sovvenuto solo dopo i nostri comunicati su quanto stava avvenendo. Soprattutto da quando abbiamo preso atto del fatto che la Ministra Trenta sul procedimento in corso presso il Consiglio di Giustizia Amministrativa locale, intende mantenere la posizione del governo precedente.Uno scivolone questo, se scivolone vogliamo intenderlo, non indifferente!
La rassegna stampa di questi giorni però rivela una mezza verità:La questione Muos è infatti narrata come uno scontro interno tra Trizzino e i 5 stelle. Chi ha seguito la vicenda sa bene che non è così, la linea per lo smantellamento del Muos era la linea di TUTTO il movimento.
A testimoniarlo sono i comizi di Beppe Grillo, le parole di Di Battista, Stefania Campo e Giarrusso, le mozioni e le interrogazioni di Giulia Grillo (attuale ministra della salute), di Corrao (europarlamentare) e della Taverna.E poi le interviste aFico (presidente della Camera).
“La Rete non dimentica” era uno dei motti del movimento. E noi vogliamo rinfrescarvi la memoria sui nomi e le facce di chi ieri si è sempre detto No Muos.
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