mercoledì 28 novembre 2018

U.S.A. General Motors, le lacrime dei dipendenti dopo i tagli annunciati dall'azienda.

14mila posti di lavoro svaniti, 5 stabilimenti chiusi e l'ira del presidente Trump, che ora torna a minacciare dazi sulle auto prodotte all'estero.

 

huffingtonpost.it



Quattordici mila posti di lavoro svaniti, 5 stabilimenti chiusi e centinaia di famiglie senza più certezze sul proprio futuro. A meno di un mese dalle feste natalizie, sono questi i numeri dell'improvviso piano di tagli varato da General Motors il colosso automobilistico statunitense. Annuncio che ha scatenato l'ira del presidente Trump - che si è detto pronto a sospendere tutti gli aiuti di Stato all'azienda e ha annunciato che "dazi sulle auto prodotte all'estero sono allo studio" del governo - ma soprattutto la disperazione e la rabbia dei dipendenti. Sentimenti catturati in queste foto, scattate durante le assemblee dei lavoratori svoltesi in questi giorni negli stabilimenti a rischio chiusura.

Immagini che rendono ancor più dolorosa la scelta di General Motors, che i vertici hanno giustificato con la necessità di adattarsi a un mercato che cambia. Nel quale, a quanto pare, non c'è più spazio per i lavoratori di Detroit e Warren in Michigan, Oshawa in Ontario, Baltimora e Lordstown, in Ohio.




Nessun commento:

Posta un commento