mercoledì 7 novembre 2018

Quando la Liretta batte l’Eurone: la Pernigotti, comprata dai turchi, chiude a Novi Ligure e si trasferisce il Turchia, 100 licenziamenti. Grazie Europa.

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Un bel pezzo di storia dolciaria italiana se ne va: la Pernigotti, con sede a Novi Ligure (AL) c chiude e licenzia i 100 dipendenti rimasti, 50 addetti alla produzione e 50 amministrativi. La notizia è riportata da La Stampa
La Pernigotti nasce con l’Italia, nel 1860, ed era specializzata nella produzione dei cioccolatini alla nocciola i famosi “Gianduiotti”. Fondata nel 1860 diventa società nel 1868, per poi incorporare anche la Sperlari di Cremona. Nel 2013 è stata comprata dal gruppo turco Tokos, che ora trasferisce in quel paese completamente la produzione. Per fortuna che l’euro doveva proteggerci, in realtà è stato solo l’ultimo cappio per  l’industria italiana

In realtà la società era stata svuotata già poco a poco con una tecnica tipica delle acquisizioni straniere di asset italiani e la produzione nostrana era rimasta concentrata soprattutto sui preparati per gelati di cui ora se ve va un know how di qualità . Rimarrà solo il marchio che, a questo punto sarà prodotto solo là con nocciole turche, alla faccia della produzione piemontese di “Tonda Gentile”. Un colpo all’occupazione di una zona già martoriata dalla crisi dell’Ilva, che ha un suo impianto a Novi e da altre crisi incrociate. Ormai nell’area non resta che l’Outlet di Serravalle che vende roba in gran parte di produzione estera, e tanti, molti, troppi ruderi. Percorrere la Via Postumia e la Via Emilia da Novi Ligure a Piacenza è uno spettacolo che alterna centri commerciali spess vuoti a ruderi industriali abbandonati,  residuati di una guerra persa.
Piange Confidustria, che non ha fatto nulla, piange il sindaco di Novi , che non ha fatto nulla. Piangono tutti, nessuno agisce, e le aziende chiudono e vengono portate via.

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