COMUNICATO STAMPA
Dal decreto di Ferragosto alla tariffa di Capodanno. Ovvero come uccidere la Democrazia durante le vacanze
Il
28 Dicembre 2012 l'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas ha
approvato il nuovo Metodo Tariffario Transitorio 2012-2013 per il
Servizio idrico Integrato sancendo, nei fatti, la negazione dei
Referendum del Giugno 2011, con cui 27 milioni di cittadini italiani si
erano espressi per una gestione dell'acqua che fosse pubblica e fuori
dalle logiche di mercato.
Già il Governo Berlusconi, solo due mesi dopo i referendum, aveva
varato un decreto che, reintroducendo sostanzialmente la stessa norma
abrogata, avrebbe portato alla privatizzazzione dei servizi pubblici
locali. Tale decreto è stato poi dichiarato incostituzionale.
In egual modo l'Autorità vara una tariffa che nega, nello
specifico, il secondo referendum sulla remunerazione del capitale e
lascia che si possano fare profitti sull'acqua, cambiando semplicemente
la denominazione in “costo della risorsa finanziaria”, ma non la
sostanza: profitti garantiti in bolletta.
Ma fa anche di peggio.
Infatti, il nuovo metodo tariffario, metterà a rischio gli
investimenti per la gestione del servizio idrico integrato più di
quanto già non accada attualmente. Ciò avverrà perché in un sistema che
si basa sul ricorso al mercato creditizio, se si allunga il periodo di
ammortamento dei cespiti si ha una conseguente riduzione delle
aliquote annue con un impatto negativo sui flussi di cassa, creando,
così, un rischio elevato nel reperimento delle risorse finanziarie.
Ciò è particolarmente grave visto che il servizio idrico integrato
abbisogna di ingenti investimenti nei prossimi anni (alcune stime
parlano di circa 2 miliardi di € l'anno per i prossimi 20/30 anni).
L'Autorità, in un contesto dove il Governo tecnico di Monti ha
rafforzato un' impostazione neoliberista e di privatizzazione dei beni
comuni, che conferma e ripropone nella sua agenda per il prossimo
governo, si nasconde dietro una deliberazione amministrativa per
affermare una ricetta politica che vuole speculare sui servizi pubblici
essenziali, a partire dall'acqua.
Dietro le manovre tecniche si afferma, inoltre, una sospensione democratica gravissima a danno di tutti noi.
Per questo vogliamo che il nuovo metodo tariffario venga ritirato e
chiediamo le dimissioni dei membri dell'Autorità. E, chiaramente, non
ci fermeremo ad elemosinare concessioni ma ci batteremo finchè questo
non avverrà e venga ristabilità la volontà popolare.
Perchè si scrive acqua, si legge democrazia, e vogliamo ripubblicizzare entrambe.
Per questo i comitati di tutta Italia saranno mobilitati nelle giornate del 25-26 gennaio.
Roma, 29 Dicembre 2012.
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
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