venerdì 25 gennaio 2013

"Non voglio attaccare Bersani, ma il Pd c'entra nella questione Mps. Critico piuttosto la commistione fra banche e politica". Lo

Mps, Monti: "Il Pd c'entra, ha avuto influenza.  Basta commistioni tra banche e politica" ROMA - "Non voglio attaccare Bersani, ma il Pd c'entra nella questione Mps. Critico piuttosto la commistione fra banche e politica". Lo dice il premier uscente, Mario Monti, ospite a Radio Anch'io su Radio Uno, in merito alla vicenda del Monte dei Paschi di Siena. "Il Partito democratico è coinvolto in questa vicenda - continua il Professore - perchè ha sempre avuto grande influenza sulla banca attraverso la sua fondazione e il rapporto storico con il territorio culturale e finanziario senese". Per Monti "il fenomeno antico della commistione tra banche e politica è una brutta bestia che va sradicata", che siano poi i partiti a puntarsi l'indice l'uno contro l'altro: "Lascio ad altri le corride elettorali", sentenzia.

Il governo non ha colpe. "Il governo non ha responsabilità - aggiunge il leader di Scelta Civica-  ma deve evitare che ci siano problemi nel sistema bancario italiano e assicurare il buon funzionamento delle autorità indipendenti".  I risparmiatori italiani, messi a dura prova nei loro nervi, "devono sapere che le banche italiane sono state tra le più solide durante la crisi finanziarie", sottolinea Monti.
L'Imu non è un regalo a Mps.
Quanto alle polemiche elettorali sollevate da chi ha accusato il governo di aver introdotto l'Imu per salvare il Monte dei Paschi, Monti replica: "I soldi dell'Imu vanno al settore pubblico, ci vanno e ci restano. C'è una nuvola terroristica circa gli importi relativi alla questione su Mps diventati oggetti di corride politiche". Il governo, precisa il premier, "non ha fatto alcun regalo al Monte dei Paschi di Siena: si tratta di un prestito di 2 miliardi, con un interesse molto oneroso pari al 9 per cento, mentre i restanti 1,9 miliardi sono rimborsi dei precedenti Tremonti bond". E chiarisce che il prestito "è stato previsto non di iniziativa italiana ma dall'autorità bancaria europea che ha modificato i criteri per l'adeguatezza di tutte le banche in Europa e ha richiesto una maggiore capitalizzazione di Mps". L'Ue, infatti, ha delle regole che disciplinano gli aiuti di stato e i prestiti fatti dalle banche a tassi inferiori sarebbero aiuti di stato e incorrerebbero nella disciplina Ue: questo rende più oneroso il prestito e tranquillizza il contribuente, "perché non si tratta di regali - specifica il Professore - o assegnazioni a fondo perduto ma di prestiti a tassi onerosi in fondo convenienti per lo stato". In ogni caso Monti ha "piena e totale fiducia nella Banca d'Italia e nei confronti del governatore Ignazio Visco, così come nel ministro dell'Economia Vittorio Grilli".

Rivedere la vigilanza bancaria. Per il leader di Scelta Civica il sistema di vigilanza bancaria in Europa va comunque rivisto: "Serve un sistema coerente di supervisione", spiega e in ogni caso nel programma dell'Agenda Monti ci sono dei punti sulle autorità indipendenti.

(25 gennaio 2013)

Nessun commento:

Posta un commento