Già il Governo Berlusconi, solo due mesi dopo i referendum, aveva varato un decreto cheavrebbe portato alla privatizzazzione dei servizi pubblici locali.
Tale decreto è stato poi dichiarato incostituzionale.
In egual modo l'Autorità vara una tariffa che nega, nello specifico, il secondo referendum sulla remunerazione del capitale, quindi: profitti garantiti in bolletta.
L'Autorità, in un contesto dove il Governo tecnico di Monti ha rafforzato un' impostazione neoliberista e di privatizzazione dei beni comuni, si nasconde dietro una deliberazione amministrativa per affermare una ricetta politica che vuole speculare sui servizi pubblici essenziali, a partire dall'acqua.
Dietro le manovre tecniche si afferma, inoltre, una sospensione democratica gravissima a danno di tutti noi.
Per questo vogliamo che il nuovo metodo tariffario venga ritirato e chiediamo le dimissioni dei membri dell'Autorità. E, chiaramente, non ci fermeremo ad elemosinare concessioni ma ci batteremo finchè questo non avverrà e venga ristabilità la volontà popolare.
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