giovedì 31 gennaio 2013

Eurispes: Un paese in ginocchio che non rinuncia ai diritti. Ferrero: I tecnici hanno distrutto l'Italia

Un paese allo stremo che nella stragrande maggioranza non arriva a fine mese e quindi è costretto a togliere risorse dai risparmi e a stringere la cinghia. Un paese, però, che non rinuncia alla crescita civile e, sempre a stragrande maggioranza, si dichiara favorevole ad aborto, eutanasia, testamento biologico, pillola del giorno dopo, divorzio e coppie di fatto. Insomma, un disastro per il Vaticano e i suoi reggicoda, bigotti e reazionari. E’, in estrema sintesi, il quadro che emerge dal rapporto Eurispes.
Il focus è sulla situazione economica, ovviamente. E’ lì che stanno le dolenti note. A partire da quel Il 52,8% degli italiani che crede in un peggioramento della situazione nei prossimi 12 mesi. Quasi un quarto crede, invece, il 27,9%, e' sicuro che rimarra' stabile, quindi il disastro che è sotto gli occhi di tutto, e solo 1 italiano su 10 indica un sicuro miglioramento. Risultato, il 90% del Bel Paese non crede alle promesse elettorali di Monti, Bersani e Berlusconi. Ma le sorprese non finiscono qui. Tra le categorie piu' pessimiste e sfiduciate ci sono gli imprenditori (65,5%). Quelli che dovrebbero guidare il paese, la cosiddetta classe dirigente, non hanno in testa la minima idea su come uscire dal pantano.


Nel 2012, si legge nel rapporto, 7 italiani su 10 hanno visto peggiorare la situazione economica personale e l'80% degli italiani e' convinto che la situazione economica generale sia peggiorata negli ultimi 12 mesi; tuttavia il dato dello scorso anno si attestava al 93,6%.
Del resto, quale altro risultato poteva uscire da un campione che al 73,4% dichiara una diminuzione del proprio potere d'acquisto: il 31% molto, il 42,4% abbastanza. Il 22,2% ha riscontrato in misura contenuta una riduzione del proprio potere d'acquisto e solo il 4,4% per niente. Il 60,6% degli italiani, 3 su 5, sono costretti a intaccare i propri risparmi per arrivare alla fine del mese; il 62,8% ha grandi difficolta' ad affrontare la quarta (quando non la terza) settimana. E la situazione di sofferenza delle famiglie si riversa sui consumi: si taglia sui pasti fuori casa (86,7%) e sui regali (89,9%), si acquistano piu' prodotti in saldo (88,5%), ci si rivolge ai punti vendita piu' economici per l'acquisto di vestiti (85,5%).

In molti decidono di non spendere per viaggi e vacanze (84,8%) e di cambiare marca di un prodotto alimentare se piu' conveniente (84,8%). Nel'83,5% dei casi le famiglie hanno deciso di ridurre le spese per il tempo libero insieme a quelle per estetista, parrucchiere, articoli di profumeria (83,1%) e quelle per gli articoli tecnologici (81,9%).
Chi è costretto ad acquistare lo fa, nel 72,6% (52% l’anno scorso) dei casi, nei punti vendita economici. Molti acquistano prodotti online per ottenere sconti ed aderire ad offerte speciali (58,4%) e hanno ridotto le spese per la benzina usando di piu' i mezzi pubblici (52,2%)
Tra le forme di ‘finanziamento’ dei bisogni quotidiani c’è il credito al consumo, che negli ultimi 12 mesi e' cresciuto di 5,1 punti percentuali. Ma il vero boom lo troviamo alla voce “compro oro”: la percentuale di coloro che hanno fatto ricorso a questa forma di realizzazione sono passati dall'8,5 al 28,1 Parallelamente cresce il rischio usura rispetto al numero di quanti hanno chiesto denaro in prestito a privati (non parenti o amici) non potendo accedere a prestiti bancari (dal 6,3% al 14,4%).

Reazioni anche dalla politica. Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, candidato di Rivoluzione civile, ha dichiarato: "I dati del rapporto Eurispes sulla povertà e sulle condizioni di vita degli italiani parlano di un paese distrutto dalle manovre dei "tecnici". Monti, sostenuto da Pd, Pdl e Udc, ha aggravato la crisi, con l'Imu, col taglio del welfare, con l'aumento delle tasse che gravano sulle fasce più basse della popolazione: è necessario rovesciare totalmente le politiche fatte fino ad ora, l'austerity peggiora le condizioni di vita di lavoratori e pensionati. Occorre istituire subito il reddito minimo e fare un piano per l'occupazione".

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