sabato 26 gennaio 2013

Al via l'anno giudiziario: "L'Italia ha il record di prescrizioni"

rainews24.it
Un momento delal cerimonia

Divisione sul ruolo dei magistrati

Una divisione sul ruolo dei magistrati si registra all'inaugurazione dell'anno giudiziario nelle varie sedi italiane. Se il presidente della Corte d'appello di Roma Santacroce dice di non trovare "nulla da eccepire sui magistrati che abbandonano la toga per candidarsi alle elezioni politiche",' il suo omologo di Palermo Olivieri evidenzia invece che per i magistrati "è arrivato il momento di modificare molti atteggiamenti" dicendo no a "sovraesposizione e protagonismi". E il presidente della Corte di Appello di Milano Giovanni Canzio richiama a "equilibrio, moderazione, sobrietà e riservatezza, anche nei rapporti con media e politica".

 "L'Italia ha il triste primato in Europa del maggior numero di declaratorie di estinzione del reato per prescrizione (circa 130.000 quest'ultimo anno) e paradossalmente del più alto numero di condanne della Corte europea dei Diritti dell'uomo per la irragionevole durata dei processi", ha sottolineato il presidente della Corte di Appello di Milano Giovanni Canzio in un passaggio della sua relazione per l'apertura dell'Anno giudiziario.
Sobrietà con la politica

Secondo Canzio, coniugando potere e responsabilità l'indipendenza dei giudici sarà vista come la garanzia fondamentale dei cittadini per l'applicazione imparziale e uniforme della legge nello stato di diritto, si' da scongiurare il rischio che la crescita esponenziale del ruolo di supplenza della magistratura nella governance, all'incrocio tra politica, economia e diritto, sposti il fondamento della legittimazione sul terreno delle pratiche del consenso sociale e popolare".
Canzio, ha iniziato la sua relazione ringraziando e salutando alcuni ospiti "illustri" presenti nell'Aula Magna del Palazzo di Giustizia: il Cardinale Scola, il Presidente del Consiglio Monti, i giudici Frigo e Lattanzi della Corte Costituzionale, e ha rivolto "un saluto particolarmente affettuoso a Ernesto Lupo, primo Presidente della Corte di Cassazione".
Indagini troppo lungheDurante il discorso inaugurale dell'Anno giudiziario a Milano, il presidente della Corte d'Appello Giovanni Canzio, ha sottolineato che l'eccessiva lunghezza delle indagini puo' portare i media ad accanirsi contro gli indagati. "Va sottolineata la doverosità del rispetto dei termini delle investigazioni - afferma Canzio - atteso che dall'eccessivo scarto temporale con il giudizio deriva la concentrazione dei media su quella che costituisce la formulazione, allo stato, di un'ipotesi accusatoria, destinata alla verifica dibattimentale secondo la regola decisoria dell'al di la' di ogni ragionevole dubbio".

Nessun commento:

Posta un commento