La Commissione di Bruxelles ha annunciato due progetti scientifici su cui lavorerà nei prossimi 10 anni la comunità di ricercatori in tutto il continente. Con un finanziamento monstre.
L'EUROPA ha scommesso. Oggi a Bruxelles la Commissione ha annunciato i due progetti scientifici su cui punterà per il futuro. Il grafene - soprannominato il "materiale dei miracoli" - e il cervello artificiale sono le due imprese su cui lavorerà nei prossimi dieci anni la comunità di ricercatori di tutto il continente, forte di un finanziamento monstre di 2 miliardi di euro."La plastica del futuro". Il grafene è un materiale composto da un unico strato di atomi di carbonio. Conduce elettricità e calore. Nonostante sia estremamente sottile, è 100 volte più resistente dell'acciaio. Promette di realizzare computer e tablet flessibili, cavi di collegamento Internet estremamente veloci, ma anche aerei leggerissimi. Per come immaginiamo il mondo del futuro, rappresenta l'infrastruttura tecnologica più solida che possa esistere e non è un caso che il Nobel per la fisica del 2010 sia andato ai suoi scopritori, Andre Geim e Kostya Novoselov. A coordinare il lavoro sul rivoluzionario materiale sarà l'università svedese di Goteborg. Ma al progetto partecipano anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche e altri gruppi italiani, sia pubblici che privati. "La sua forma, resistenza e stabilità - spiega Vincenzo Palermo dell'Istituto per la sintesi organica e la fotoreattività del Cnr - possono essere utilizzate per creare materiali mai visti prima. Il grafene porterà una rivoluzione simile a quella della plastica nel secolo scorso". Secondo Vittorio Pellegrini, che al Cnr dirige l'istituto di nanoscienze, "batterie al grafene potrebbero durare più a lungo, avere tempi di carica più veloci ed essere usate per le auto elettriche del futuro". Al momento questo materiale viene prodotto in laboratorio e i suoi costi non sono ancora sostenibili. Ma per i selezionatori di Bruxelles, il grafene risponde in pieno alle caratteristiche del bando, pensato per "progetti ambiziosi e rischiosi che promettono grandi ritorni nel lungo periodo".
Un cervello nel computer. L'ambizione non manca nemmeno alla seconda iniziativa vincitrice del premio europeo. Il "Progetto cervello umano" è l'idea di simulare su un computer il funzionamento dell'intero organo del pensiero. L'iniziativa è condotta dal Politecnico di Losanna, ma coinvolge anche centri di ricerca e università italiane, fra cui Firenze, Pavia e il Politecnico di Torino. All'interno di calcolatori potentissimi verrà ricostruita la struttura delle cellule del cervello, per poi simularne il funzionamento e ricreare quel dialogo fra neuroni che è ciò che comunemente chiamiamo pensiero. Obiettivo del progetto è usare il "cervello di silicio" per studiare l'origine di molte malattie della mente che oggi non solo sono incurabili, ma restano anche misteriose nella loro origine. Depressione, Parkinson e Alzheimer potranno forse essere comprese meglio manipolando il clone elettronico del nostro organo del pensiero.
Al termine del periodo di studio, fra 10 anni, il supercomputer che contiene il cervello umano dovrà essere capace di ricreare le connessioni fra trilioni di cellule nervose. Non è un caso che nell'annunciare i progetti vincitori, oggi il vicepresidente della Commissione Neelie Kroes abbia commentato: "La posizione dell'Europa come superpotenza della conoscenza dipende dal saper concepire l'inconcepibile".
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