sabato 26 gennaio 2013

Tangenti bus per Roma, al via la rogatoria sui conti. Sei gli indagati


Presunta tangente destinata all'acquisto di 45 bus per Roma Metropolitane.

Verifiche sulle dichiarazioni dell' imprenditore Edoardo D'Incà Levis e dell'ex ad di Breda Menarini Roberto Ceraudo, contatti con l'autorità svizzera ed una rogatoria in partenza per Berna al fine di fare luce sui conti utilizzati per la presunta tangente destinata all'acquisto di 45 bus per Roma Metropolitane.
rainews24.it
Bus RomaSono le prossime tappe dell'inchiesta del pubblico ministero Paolo Ielo sulla presunta mazzetta da 600 mila euro che sarebbe stata versata per l'appalto.
L'indagine ha avuto un'impennata grazie alle rivelazioni di D'Inca' Levis: "Ceraudo - ha dichiarato l'8 gennaio scorso, dopo il suo arresto, durante un interrogatorio di garanzia - fece riferimento alla 'segreteria di Alemanno' come destinataria delle risorse finanziarie".
 Gli accertamenti hanno già toccato, Riccardo Mancini, ex ad dell'Ente Eur ritenuto destinatario di una parte della tangente, 150 mila euro.

Le indagini, dunque, entrano nella fase delle verifiche e si partirà da due conti correnti in Svizzera, già bloccati dalle autorità locali, tramite i quali D'Incà Levis, con un meccanismo di sovrafatturazioni, sostiene di aver creato il 'fondo nero' utilizzato dall'ex ad di Breda Menarini Ceraudo per la tangente.
Breda Menarini, del gruppo Finmeccanica, è una delle aziende fornitrici dei bus, costati 20 milioni di euro, mai entrati in circolazione e comunque destinati al corridoio della mobilità Laurentina di Roma.
Nell'inchiesta del pm Ielo sono indagate sei persone: oltre a l'ex ad dell'Ente Eur Mancini, Ceraudo, quest'ultimo sentito a lungo ieri a Regina Coeli, e D'Incà Levis, figurano Lorenzo Borgogni, ex responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica, Lorenzo Cola, ex consulente esterno del colosso di piazza Monte Grappa, e Marco Iannilli, commercialista di Cola.

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