E' stato un 2012 drammatico per il numero di morti sul lavoro in
Italia. Circa 1200 in totale di cui 622 sui luoghi di lavoro, nonostante
la crisi devastante che ha colpito il Paese. Agricoltori (33%),
muratori (29%), operai (11%), ma anche autotrasportatori (6,1%) e
impiegati (5,8%). Giovani e vecchi (il 25% aveva più di 60 anni al
momento della morte). Ogni categoria e ogni generazione di lavoratori
paga il suo tributo di sangue. Nessuno fa nulla, le priorità sono sempre
altre. Il MoVimento 5 Stelle porterà in Parlamento il tema della
sicurezza sul luogo di lavoro come prioritario. Nessuno deve trarre
profitto dalla morte di un lavoratore.
beppegrillo.it
"Il 2012 si è concluso e anche quest'anno ci sono stati tantissimi
morti sul lavoro e non mi stancherò mai di dirlo, ancora chiamati
impropriamente ed in modo ipocrita "morti bianche". 1180 lavoratori
non hanno fatto più ritorno a casa nel 2012, perchè uccisi
dall'insicurezza sul lavoro. Un tema, quello delle stragi sul lavoro,
troppo spesso dimenticato, ignorato e di cui non si è detto una sola
parola in campagna elettorale. Non c'è stato un governo che ha fatto
qualcosa di concreto per fermare queste stragi. L'unica cosa che sono
stati in grado di fare è quella di stravolgere il Testo Unico per la
sicurezza sul lavoro (Dlgs 81/08), voluto dal Governo Prodi, che è stato modificato in senso fortemente negativo dal Governo Berlusconi, con il Decreto Legislativo 106/09,
che ha dimezzato le sanzioni ai datori di lavoro, ai dirigenti, ai
preposti, in alcuni casi ha sostituito l'arresto con l'ammenda, ha
introdotto la salvamanger, che deresponsabilizza i datori di lavoro in
caso di delega e subdelega, ha prorogato di 90 giorni l'obbligo della
redazione della valutazione dei rischi (DVR) per le nuove imprese, ecc. E
questa è solo una parte del problema, perchè andrebbe ricordato che in
questi anni non è stato fatto nulla per aumentare i controlli per la
sicurezza sul lavoro nelle aziende. Come fanno 1850 tecnici della
prevenzione delle Asl a controllare 4-5 milioni di aziende sparse in
tutta Italia?
C'è un problema evidente di scarsità di controlli per la
sicurezza sul lavoro, ma non c'è stato un Governo che abbia fatto
qualcosa per aumentarli. E' dal 2006 che vado dicendo che la sicurezza
sul lavoro andrebbe insegnata fin dalle scuole elementari, come si fa in
Francia: è così difficile fare un decreto legge, per farla insegnare
nelle scuole? Quando si è voluto, sono stati fatti decreti legge per
qualsiasi cosa, poi quando si chiedono per cose importanti nessuno ti
sta ad ascoltare. Non dimentichiamolo mai: gli studenti di oggi, saranno
i lavoratori e gli imprenditori di domani.
Inoltre, manca la certezza della pena per i responsabili delle morti sul
lavoro. Normalmente i processi per le morti sul lavoro si risolvono o
con pene talmente basse, che i datori di lavoro non lo vedono neanche
con il binocolo il carcere o peggio ancora con la beffa della
prescrizione. Quando tutto ciò accade, per i familiari è come se il
loro caro fosse morto una seconda volta. Un paese civile come si
definisce lo Stato Italiano non si può permettere tutti questi omicidi
sul lavoro (un termine forte lo so, ma sicuramente più realistico della
presa in giro "morti bianche"). E' così difficile da capire? Ed
intanto, mentre i lavoratori continuano a morire sui luoghi di lavoro,
nessuno fa nulla per fermare questo triste bollettino di guerra."
Marco Bazzoni, Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, Firenze
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