http://www.libreidee.org
Il blog Libreidee.org è stato inserito nella “black list” di “Butac”, acronimo di “Bufale un tanto al chilo”. Si tratta di uno spazio web che si definisce «una pagina dedicata alla lotta contro: bufale, disinformazione,
allarmismi gratuiti e frodi online!» (il punto esclamativo è presente
nel testo originale). “Butac”, spiegano i fondatori, «vuol esser un blog
fatto con passione, la passione per l’informazione corretta, la
passione per la verità». Il sito è stato «registrato in maniera non
anonima» da Michelangelo Coltelli insieme a Noemi Urso, Neil Perri e
Pietro Arina, alias “DottPA”, tra i principali “contributor” del blog.
«Cerchiamo di scovare quelle che sono le false informazioni veicolate
online, ma anche sui giornali e in televisione,
e proviamo a sbufalarle o renderle più chiare!». Tra un punto
escalamativo e l’altro, i gestori di “Butac” precisano: «Non vogliamo
fare polemiche politiche o ideologiche, ma solo porre davanti a tutto
scienza e correttezza d’informazione». Aggiungono: «Nasciamo su
Facebook, ma per comodità abbiamo scelto di avere anche un piccolo blog
per permettere una lettura più semplice dei nostri articoli e un sistema di ricerca migliore per trovare le bufale già trattate».
Tra le notizie presentate come “bufale”, si includono titoli di
questo tenore: “Mastercard prepagate e anonime agli immigrati, l’ombra
di George Soros: ma con quali soldi?”. In questo caso, il reo è
“Libero”, il quotidiano diretto da Vittorio Feltri. Tra i cattivi informatori figurano anche “Le Iene” (categoria “disinformazione”,
per aver parlato di concorsi universitari truccati). “Butac” si occupa
anche delle citazioni di Selvaggia Lucarelli, delle caramelle verdi
forse pretese dai Nirvana nei loro tour e delle buche nelle strade di
Milano, causa di un incidente di cui sarebbe rimasto vittima il deejay
Linus. “Butac” interviene su questioni agro-ecologiche come la polemica
sul micidiale glifosato, spiegando che «alcune precise lobby hanno
scelto di contrastarne l’uso» (a smontare il possibile prodotto
alternativo provvede un “laureato in scienze agrarie”, presentato come
“esperto”). Nella sezione “medicina”, è il tema-vaccini a imporsi fra i
titoli esibiti come inattendibili: “Meningite: è ufficiale, è colpa del
vaccino”; “Medico svela che il vaccino antinfluenzale è progettato per
diffondere il cancro”; “Morta a 2 anni dopo un vaccino”. Infine, “Butac”
propone ai suoi lettori una serie di “guide”, dal network marketing al
“giornalismo 3.0”.
La “black list”, letteralmente sterminata, è composta da centinaia di
voci che evidentemente “Butac” considera inaffidabili. “Libreidee” è un
blog, ma è classificato tra i “siti complottisti”, al pari di “Luogo
Comune” (il blog di Massimo Mazzucco) e “Pandora Tv” (la web-tv di Giulietto Chiesa). Alla stessa categoria appartengono inoltre “Disinformazione.it”,
mentre “Il Navigatore Curioso” figura tra i “siti di pseudoscienza” con
“Dionidream” e “Disquisendo”, nonché i popolarissimi “MeteoWeb” e
“IlMeteo.it”, mentre ad esempio le pagine web
di “Cosmofruttariano” sono inserite tra i “blog di pseudiscienza”. Poi
c’è la categoria riservata a “siti di pseudo-medicina e alimentazione”,
da “Alleanza per la salute” a “Autismovaccini.org”, passando per “La
nuova medicina germanica”, spazio web
dedicato a Ryke Geerd Hamer. Nella lista nera non manca il sito del
Comilva, che raggruppa la maggior parte dei genitori italiani contrari
all’imposizione dell’obbligo vaccinale. E il più importante
video-blogger italiano, Claudio Messora (fondatore di “ByoBlu”) è
relegato tra i siti di pseudo-giornalismo politico, insieme a “Il
Primato Nazionale”, “Imola Oggi” e “Informare per Resistere”.
La lista nera di “Butac” si estende ai “blog di pseudogiornalismo” e
ai “siti di meteoterrorismo” (tra questi, il “Centro Meteo Italiano”).
Non mancano i “siti di notizie virali” e i “siti di pseudo-satira”. Tra i
“blog complottisti”, poi, svetta “Su la testa” dello scomodo
giornalista Gianni Lannes, pluri-minacciato dalla mafia dei rifiuti. E’
in compagnia di “Un Universo” e di “Tanker Enemy”, l’osservatorio di
Rosario Marcianò sulle scie chimiche. La “black list” si completa con le
“pagine che pubblicano bufale per incrementare le visite” e con il
lunghissimo elenco di pagine Facebook che “Butac” considera
inattendibili. Tra i canali YouTube messi all’indice compaiono
“Accademia della Libertà”, “Apriamo gli occhi” e “La verità ci rende
liberi”. L’idea, scrive “Butac”, è di aggiornare la lista con le
progressive segnalazioni degli utenti, ma «stando attenti», perché «le
testate che fanno opinione non sono testate bufalare, ma posti dove
qualcuno esprime le proprie idee (giuste o sbagliate)», e quindi
«bisogna imparare a distinguere da idee e opinioni (dove tutti siamo
liberi di pensare quel che ci pare) e notizie». Sempre “Butac” dichiara
di «distinguere tra chi di queste cose parla con “troppo” trasporto,
arrivando a spacciare bufale, e chi invece è davvero appassionato ed è
capace di avere blog seri e sensati senza dover per forza spacciare
fuffa per caviale!».
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domenica 11 novembre 2018
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