Il sarcasmo del
fondatore dei 5 Stelle sulla borghesia "un po' più aggressiva e sempre
più benpensante". "Manca solo Gaber a prenderla in giro".
Si firma "Beppe Grillo e il suo neurologo" la lettera che
il fondatore dei 5 Stelle invia a Il Fatto contro la Tav Torino Lione e
che viene titolata "Ode alla borghesia (dove eravate?)". Una borghesia
che si è "ricomposta" alla manifestazione di sabato a Torino, "li
abbiamo visti manifestare, aggressivi e benpensanti" scrive Grillo,
"manca solo Gaber a prenderla in giro".
"A vedere i
nostri borghesi in piazza a manifestare per il Tav ho provato un senso
di nostalgia ed affetto per i tempi andati. Tutta quella dissimmetria
ideale e fattiva fra l'enorme buco da fare, le tonnellate di polveri, il
clangore delle merci che passano, l'appoggio ideale della destra
salviniana, insomma: tentare un nuovo Mose, tentare un nuovo ponte di
Messina. Benpensanti che vedono nel Tav inesistente l'Italia che non
entra nel mondo, ma il Tav di cui si parla da decenni non è stato
proprio fatto, non c'è, così come è chiaro quanto - nei trasporti - la
velocità la facciano gli snodi e non le tratte libere (i porti e il loro
funzionamento e non i mari). Ma anche questo è uno dei caratteri
distintivi della cara vecchia borghesia che saluto felice: bisognava
mettere in discussione uno dei suoi feticci per vederla ricomparire".
Grillo prosegue, sempre con toni sarcastici.
"Questo
è un periodo storico importante, perché in modo figurato oppure un po'
meno - l'Italia si sta colorando di tutti gli ingredienti degli anni del
boom: i lavoratori, la borghesia, i compagni, i fascisti, ma... mancano
soltanto i rossi, magliette sì... ma quelle non c'entrano niente.
Abbiamo i parrucconi, che si sono trasferiti nei talk show abbandonando i
salotti buoni dove lasciano i figli annoiati a tirare su e iniettarsi
dolci nettari d'oblio per scordarsi almeno per qualche ora
dell'ipocrisia. Stanno tornando tutti, puliti e lindi nei loro licei di
pregio... Non manca nulla, chi se la prende con gli immigrati
personalmente e non come problema epocale di trasferimento di manodopera
a basso costo (e così via), chi se la prende con i congiuntivi di Di
Maio e chi cede alla tentazione di far rivivere Kossiga al ministero
dell'Interno... Insomma, c'è da essere contenti, l'Italia cambierà molto
più lentamente di quello che speravamo. Ma, intanto, bentornata
borghesia: faro sempre fisso, punto di riferimento per la noia di
vivere, ma anche fucina delle menti di tutta Europa. Ma, ricordate, come
dice la storia, tocca a voi negare i diritti della gente che lavora,
siete voi il cuscinetto fra Amazon e i suoi dipendenti sottopagati, a
voi arrivano prelibatezze accompagnate dal sudare dei ragazzi a
domicilio. Davvero, sono contento, perché il Paese potesse cambiare era
necessario che la borghesia si ricomponesse: non importa se il Tav
Torino-Lione in Italia non esiste proprio, nemmeno un chilometro, quello
che importa è che siete tornati voi borghesucci: manca solo Gaber a
prendervi in giro e l'Italia sta tornando (forse) se stessa? Questa
borghesia rediviva ci aiuterà soprattutto in una cosa, determinante:
trasformare aspri conflitti sociali in questioni da salotto e questioni
da salotto in tragedie: bentornati ancora".
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