- L'Italia è un Paese fragile dal punto di vista geomorfologico con il 91% dei comuni ricadenti in aree a rischio; condizione che ci avrebbe dovuto spingere da sempre ad una gestione attenta alla sicurezza. Purtroppo, nonostante le tante denunce, anche del WWF, i modelli di sfruttamento del suolo e del territorio sono stati ben diversi.
- I cambiamenti climatici hanno aumentato del 50% l'accadere di eventi estremi. Nel Mediterraneo si sta assistendo ad un aumento delle temperature medie superiore del 25% rispetto al resto del pianeta: è un dato di fatto di cui siamo a conoscenza da tempo, ma che continuiamo ad ignorare.
- Nonostante nel 1989 l'Italia si sia dotata di un'ottima legge sulla difesa del suolo e abbia anche adottato piani di bacino idrografico, non li ha mai realizzati. Tutto è rimasto sulla carta, così come è rimasta drammaticamente indietro l'applicazione della Direttiva Comunitaria Alluvioni.
- Costruzioni, sfruttamenti e abusivismo hanno ridotto (in molti casi cancellato) quegli ecosistemi che garantivano sicurezza e protezione dagli eventi climatici più pericolosi, come le foreste in buone condizioni ecologiche, le pianure alluvionali, le fasce di vegetazione naturale lungo i fiumi.
- Dal 2014, le Regioni hanno l'obbligo di impiegare almeno il 20% dei finanziamenti sulla difesa del rischio di alluvioni per interventi di miglioramento dello stato ecologico dei corsi d'acqua e la tutela degli ecosistemi e della biodiversità, ma nessuna Regione l'ha fatto.
- Non è vero che la vegetazione lungo i fiumi costituisce un problema: serve invece a ridurre l'energia del fiume e l'impatto della piena. Dragare i fiumi ne aumenta la pericolosità.
- Non è vero che cementificare i fiumi ne riduce la pericolosità: è vero il contrario. Le sponde di cemento riducono l'attrito aumentando la velocità dell'acqua che concentra la sua forza erosiva prevalentemente sul fondo, tendendo poi a sfogarsi più a valle.
- Drammatico il ruolo dell'abusivismo che ha flagellato l'Italia (importante sapere che le abitazioni abusive vengono solertemente autorizzate ad allacciarsi alle varie reti di distribuzione idrica, energetica, ecc.) trainato dai numerosi condoni. Ma nessun condono potrà mai proteggere una casa dal rischio idrogeologico!
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giovedì 8 novembre 2018
Ambiente. Quello che non ti hanno detto sul dissesto idrogeologico.
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