Il presidente dell'Inps spiega il meccanismo degli oneri figurativi (a carico della collettività): "Ho scritto a Fico ma non ho ricevuto risposta".
A rivelarlo è il presidente dell'Inps, Tito Boeri, a Mezz'ora in più su Rai3. Boeri ha spiegato di aver scritto una lettera all'ufficio di presidenza della Camera (la struttura operativa del presidente Fico ndr) per sollecitare un intervento, ma di non aver ricevuto al momento "alcuna risposta".
Dura critica anche al sistema dei
vitalizi. "I vitalizi - ha detto Boeri - erano uno schema insostenibile
fin dall'inizio: si è partito già da subito in disavanzo. Nel 2016 io
ero stato chiamato in audizione parlamentare e ho fornito i dati in
nostro possesso, sollecitandone altri, ma trovo scandaloso che la Camera
non ci abbia dato questi dati.
Anche sulle valutazioni che ci sono
state richieste, come sul ddl Richetti, non abbiamo avuto i dati sui
contributi versati dai parlamentari: avrebbero dovuto darci la
possibilità di fare analisi più dettagliate".
Boeri ha ricordato che secondo un
calcolo dell'Inps, uniformando le pensioni dei parlamentari a quelle
degli altri cittadini, si sarebbero ottenuti risparmi "importanti", pari
a 150 milioni all'anno.
"Adesso - ha aggiunto Boeri - vedo che con
questa nuova legislatura c'è un impegno nuovo: mi auguro sia vero. Il
primo segnale serio sarebbe quello di darci le informazioni per rifare
un calcolo serio".
Boeri è intervenuto anche sul tema del
reddito di cittadinanza, proposto dai 5 Stelle e ritenuto uno degli
elementi che hanno decretato il successo dei pentastellati al Sud. La
proposta "costa fino a 38 miliardi, se vogliamo essere più ottimisti 35
miliardi, si estenderebbe ad una platea che va ben oltre i poveri
assoluti" e lo farebbe "su un piano rischioso" perché si tratterebbe di
un "disincentivo a lavorare". Per il presidente dell'Inps, invece, è più
opportuno potenziare il Rei: "Portando nuove risorse al reddito di
inclusione, circa 4 miliardi in più, riusciremmo ad aiutare tutte le
persone in difficoltà".
Al Sud voglia di ritornare
all'assistenzialismo con un voto a favore del reddito di cittadinanza?
"A mio avviso c'è bisogno di un'assistenza di base in Italia e questa
assistenza deve essere erogata a livello nazionale: quei 4,7 milioni di
persone che sono in povertà assoluta bisogna aiutarle. È un imperativo
farlo, ma nel modo giusto, guardando alle loro condizioni di reddito e
patrimoniale".
"Molto spesso - ha spiegato Boeri - al
Sud chi ha bisogno si rivolge al politico locale o nazionale: quello è
l'assistenzialismo, è un rapporto sbagliato con la pubblica
amministrazione. Se la pubblica amministrazione, guardando al reddito e
patrimonio e facendo accertamenti rigorosi, è in grado di stabilire di
quale aiuto hanno bisogno allora quelle persone non hanno bisogno di
rivolgersi ai santi in paradiso".
Stop alla riforma Fornero? Per Boeri
costerebbe nell'immediato 11 miliardi, costo che potrebbe salire a 15
miliardi. L'impatto sul debito pensionistico, secondo il presidente
dell'Inps, sarebbe circa 85 miliardi e si darebbe inoltre vita a un
sistema "doppiamente iniquo" per i giovani e per chi ha pagato il costo
della Fornero oltre che problemi si "sostenibilità al nostro Paese".
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