giovedì 19 aprile 2018

Lavoro, ancora incidenti mortali. Ancora la Basilicata nel mirino. Domani è sciopero generale. Poletti annuncia più ispettori ma è la classica pezza sul buco che si allarga.




controlacrisi
A seguito del grave infortunio mortale sul lavoro occorso nella serata di martedì 17 aprile alla Dalmine Logistic Solutions di Potenza in cui ha perso la vita giovane lavoratore Carmine Picerni, che fa seguito al recentissimo infortunio mortale accaduto alla Ageco di Tito in cui ha perso la vita Antonio Caggianese, Cgil, Cisl, Uil della Basilicata hanno proclamano per domani lo sciopero generale di 8 ore.

CGIL-CISL-UIL, confidando che la magistratura svolga nel più breve tempo il suo compito per accertare eventuali responsabilità ed omissioni delle aziende in cui non si rispettano norme e procedure in Basilicata, chiedono al contempo un incontro urgente presso la Prefettura con tutte le istituzioni preposte, a partire dalla Regione Basilicata, per rafforzare la sorveglianza e i servizi ispettivi. Ci rifiutiamo di abituarci al fatto che si vada a lavoro e si possa perdere la vita: le istituzioni facciano subito la loro parte! Cgil, Cisl, Uil hanno convocano dunque per domani un presidio a Piazza Mario Pagano sotto la Prefettura alle ore 10 invitando i lavoratori alla massima partecipazione.

“Occorre una strategia nazionale e interdisciplinare contro gli infortuni. Non servono nuove leggi, basta una buona manutenzione di quelle esistenti. Ed è necessario potenziare l'azione di controllo per rendere esigibile la loro applicazione”, ha dichiarato ieri il segretario confederale della Cgil Franco Martini in seguito all’incontro sulla sicurezza tenutosi presso il ministero del Lavoro. “La previsione di assunzione di 150 nuovi ispettori annunciata dal Ministro Poletti - prosegue Martini - va in questa direzione, ma le ispezioni devono essere sempre più mirate, finalizzate a intervenire nei settori e nelle lavorazioni più a rischio, a partire dagli appalti, sui quali non si deve abbassare la guardia”. Per il dirigente sindacale della Cgil “costruire una cultura della sicurezza è condizione fondamentale, fin dal percorso scolastico”. Per questo “non si può sperimentare l'alternanza scuola-lavoro senza responsabilizzare tutto il sistema formativo su questo compito” e, al tempo stesso, “la formazione in azienda deve costituire un investimento permanente, in collegamento col ruolo svolto da tutti i livelli istituzionali”.
Un intervento indispensabile è poi “mettere ordine nella contrattazione per combattere il dumping fra le aziende, favorendo lo sviluppo della partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori alla gestione delle imprese, soprattutto per quanto riguarda le ricadute sulla condizione di lavoro”.“Per queste ragioni - conclude Martini - la Consulta Nazionale Permanente deve diventare la sede di una progettazione, della verifica e del monitoraggio costante delle azioni promosse e dei loro effetti concreti”.

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