giovedì 26 aprile 2018

Bassi redditi e alta pressione fiscale: al confronto con l'Europa l'Italia è una trincea di povertà. Indagine Adoc.

In Italia i redditi sono più bassi del 24,6% rispetto alla media europea. Sono circa 755 euro in meno che entrano in casa.
A dirlo è un’indagine dell’Adoc. L’associazione sottolinea che “le spese mensili di una famiglia italiana raggiungono la cifra media di 1.615 euro, pari al 52,6% del reddito netto disponibile. Un impatto sul reddito più alto del 2,3% rispetto alla media della UE-15, nonostante le spese complessive siano, di media, inferiori del 19,2%, pari ad una differenza di 310 euro”. Prosegue l’Adoc: “A fare la differenza è la minore capacità reddituale della famiglia italiana, inferiore del 24,6% alla media europea, pari a circa 755 euro in meno, per cui ogni singola voce di spesa ha un peso maggiore sul reddito disponibile. In Italia una famiglia dispone, in media, di 3.067 euro mensili, contro i 3.822 euro della media europea”. La famiglia-tipo esaminata è composta da due genitori entrambi lavoratori e da un figlio in età scolare e i dati vengono da elaborazioni di dati Istat, Eurostat e dei principali operatori dei relativi settori (energia, telecomunicazioni). “Ogni euro speso da una famiglia italiana pesa molto di più sul reddito rispetto a quello di una famiglia tedesca o francese. La combinazione di bassi redditi e alta pressione fiscale rende complicato sostenere le spese quotidiane – dichiara Roberto Tascini, presidente dell’Adoc – Solo le famiglie greche, portoghesi e spagnole, e queste ultime ancora per poco, si trovano in condizioni peggiori di quelle italiane. Se l’Italia vuole avere un maggiore peso in Europa deve prima sostenere i suoi cittadini, le sue famiglie. Abbassare la pressione fiscale, tagliare le spese improduttive, contrastare seriamente l’evasione fiscale, prevedere maggiori agevolazioni e detrazioni, incrementare la capacità reddituale sono tutti interventi imperativi”.
Se si guarda all’alimentazione, la famiglia italiana spende circa 516 euro mensili per la spesa alimentare, a cui vanno aggiunti circa 60 euro per la ristorazione, equivalenti a due uscite a cena fuori casa al mese, prevalentemente in pizzeria. Una spesa complessiva, a livello di costi, inferiore del 10% rispetto alla media europea, ma che impatta per il 18,7% sul reddito, contro il 14,8% della media UE. Le famiglie italiane sostengono una spesa inferiore alla media Ue per il trasporto pubblico (35 euro al mese contro i 56 euro Ue) mentre pesa decisamente di più il trasporto privato: la spesa per la benzina è superiore dell’8% alla media europea. Dal punto di vista assicurativo, rispetto alla media UE-15, il costo sostenuto è in linea (50 euro contro i 52 euro di media). A livello di impatto sul reddito, ad ogni modo, le spese sostenute dagli italiani il trasporto sono maggiori di circa il 2% rispetto alla media europea. L’Adoc ha esaminato anche i costi sostenuti dalle famiglie per l’affitto o rata del mutuo, le bollette (di luce, acqua, gas e rifiuti), le spese per telefonia e connessione a internet e i costi del canone TV. Per affitto e mutuo, la media italiana è inferiore del 30% alla media europea. La spesa è mediamente pari a 580 euro mensili contro i 759 euro della media europea. L’incidenza sul reddito è pari al 18,9%, poco meno della media UE (19,8%). In merito alle spese per la telefonia fissa e internet (Adsl) la famiglia italiana ha una spesa in linea con la media UE, anzi di 4 euro più bassa. Così come per le spese per l’abbonamento alla telefonia mobile (considerando 2 schede), in Italia la spesa si attesta sui 18 euro, la media europea è 31 euro. In linea con la media europea è anche la spesa per le bollette. Complessivamente una famiglia italiana, per le spese di casa e le utenze, investe il 25,3% del proprio reddito, di poco inferiore al 25,7% della media UE. Più su va invece la spesa per il tempo libero. L’Adoc ha stimato la spesa di una serata al cinema e due abbonamenti alla palestra o per un corso di nuoto: in Italia si spendono complessivamente 135 euro mensili, contro i 114 euro della media europea.

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