mercoledì 4 luglio 2018

Luna di miele finita fra M5S e il sociologo De Masi: "Rischia di sgretolarsi, Salvini se li mangia".

Intervista al Corriere. Boccia il decreto Dignità perché "rischia di aumentare la disoccupazione". Consiglia il modello tedesco: "L'ho anche detto a Di Maio".

Quello che vede non gli piace. La speranza che i 5 Stelle portassero una ventata di novità nella politica italiana si sta consumando giorno dopo giorno, specie dal giorno dell'alleanza con la Lega che ha portato al Governo Conte. Per il sociologo Domenico De Masi, intervistato dal Corriere della Sera, tutto questo rafforza la sua convinzione che per M5S era "meglio il Pd".
"Salvini si sta mangiando il Movimento. I Cinque Stelle sono un mucchio di sabbia, sono friabili, meno compatti, rischiano di sgretolarsi. La Lega invece ha una tradizione territoriale e di governo".
A De Masi non piace il Decreto Dignità, perché "si rischia di aumentare la disoccupazione".

"Mi servo di un esempio per spiegare cosa sta succedendo. Mio padre era un medico ed è deceduto in età abbastanza giovane perché ebbe contemporaneamente il diabete e la nefrite. Curando la prima, lo distrusse la seconda. Ecco l'Italia si trova in questa situazione. Da anni il mercato del lavoro è entrato nel tunnel della precarietà. È passato il seguente concetto: meglio avere un lavoretto per qualche giorno piuttosto che restare a spasso. Questa medicina contrasta con il tunnel della precarietà. Al posto di Di Maio avrei puntato sul modello tedesco: in Germania hanno puntato su due fattori: ridurre il numero di ore lavoro e incrementare la produttività. Così i tedeschi sono usciti dal tunnel della precarietà raggiungendo un livello di occupazione pari al 79%. Il ragionamento è semplice: se diminuisco il monte ore lavoro pro-capite di conseguenza allargo il numero di persone occupate. In Italia invece si procede sempre in altra direzione e la percentuale degli occupati a tempo indeterminato è ferma al 58%".
Il sociologo del lavoro rivela di aver consigliato questa opzione al ministro e di aver fornito una sua ricerca. L'altra preoccupazione è il rischio che salti o subisca rinvii il reddito di cittadinanza:
"È importantissimo. Un tempo un lavoratore entrava in Fiat a 20 anni e ne usciva a 60 anni. Oggi lo stesso lavoratore entra ed esce più volte dal mondo del lavoro per questo motivo necessita del reddito di cittadinanza. Senza quest'ultimo quando non ha un'occupazione muore di fame. Se i soldi se ci sono per la flat tax per quale motivo non si trovano per il reddito di cittadinanza?".

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