Una situazione che, si evidenzia in una nota, può
"comportare un rischio per la salute e l'inquinamento di laghi e fiumi,
del terreno nonché delle acque costiere e sotterranee".
Alla luce delle carenze riscontrare, gli uffici del commissario all'ambiente Karmenu Vella hanno quindi proposto di inviare all'Italia una lettera di messa in mora, prima fase della procedura d'infrazione, chiedendo al governo di rispondere entro due mesi.
Se le spiegazioni e le rassicurazioni di Roma non venissero giudicate soddisfacenti, la Commissione potrebbe decidere di passare alla fase ulteriore della procedura, con l'invio di un parere motivato.
Se anche dopo questo passo la situazione non dovesse migliorare significativamente, si potrebbe arrivare al deferimento alla Corte di giustizia.
Alla luce delle carenze riscontrare, gli uffici del commissario all'ambiente Karmenu Vella hanno quindi proposto di inviare all'Italia una lettera di messa in mora, prima fase della procedura d'infrazione, chiedendo al governo di rispondere entro due mesi.
Se le spiegazioni e le rassicurazioni di Roma non venissero giudicate soddisfacenti, la Commissione potrebbe decidere di passare alla fase ulteriore della procedura, con l'invio di un parere motivato.
Se anche dopo questo passo la situazione non dovesse migliorare significativamente, si potrebbe arrivare al deferimento alla Corte di giustizia.
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