Elin Ersson ha impedito di partire all'aereo sul quale l'uomo era stato imbarcato. Su Facebook ha pubblicato la diretta della sua impresa.
... ''So solo che il rimpatrio è stato bloccato. Non ho altre informazioni''.
Ha protestato contro l'espulsione e il conseguente rimpatrio di un richiedente asilo. Una giovane svedese, Elin Ersson,
si è opposta con tutte le sue forze a quello che le sembrava un atto
ingiusto: ha rifiutato di sedersi sull'aereo in partenza dal suo Paese,
la Svezia, e diretto in Turchia, finché a quell'uomo non fosse
restituita una parvenza di libertà. La studentessa ha pubblicato su
Facebook la diretta video di quegli istanti concitati: il filmato, della
durata di 14 minuti, ha raccolto oltre 2 milioni di visualizzazioni.
Elin, da tempo attivista per i diritti umani, ha comprato il biglietto aereo apposta: sapeva che le autorità avevano in programma di espellere quell'uomo e di farlo viaggiare proprio su quel volo. La sua protesta, dunque, era pianificata.
La giovane ha raccontato che, davanti al suo rifiuto, il personale di bordo l'ha spinta e obbligata a salire, ma senza successo. Nel frattempo, gli altri passeggeri si lamentavano per il ritardo. Elin diceva a tutti che non era lei a comportarsi in maniera illegale e che sarebbe tornata a "fare la brava", a patto che l'uomo scendesse dall'aereo.
"Sarà ucciso se partirà con quel volo - ha aggiunto la giovane -. Io sto provando a salvargli la vita". Elin ha chiarito per bene le sue intenzioni: "Sto tentando di cambiare le regole del mio Paese", ha detto riferendosi al record di richiedenti asilo respinti che ha la Svezia.
Ma come si è conclusa la vicenda? Il Guardian racconta che l'afghano, insieme alla sicurezza, avrebbe lasciato l'aereo, seguito poi dalla Ersson. Ma non si sa cosa accadrà in futuro: l'uomo potrebbe essere in ogni caso allontanato dalla Svezia, in un secondo momento. Sul suo profilo Facebook, dove ha ricevuto centinaia di messaggi di solidarietà, Elin ha poi scritto: ''So solo che il rimpatrio è stato bloccato. Non ho altre informazioni''.
Elin, da tempo attivista per i diritti umani, ha comprato il biglietto aereo apposta: sapeva che le autorità avevano in programma di espellere quell'uomo e di farlo viaggiare proprio su quel volo. La sua protesta, dunque, era pianificata.
La giovane ha raccontato che, davanti al suo rifiuto, il personale di bordo l'ha spinta e obbligata a salire, ma senza successo. Nel frattempo, gli altri passeggeri si lamentavano per il ritardo. Elin diceva a tutti che non era lei a comportarsi in maniera illegale e che sarebbe tornata a "fare la brava", a patto che l'uomo scendesse dall'aereo.
"Sarà ucciso se partirà con quel volo - ha aggiunto la giovane -. Io sto provando a salvargli la vita". Elin ha chiarito per bene le sue intenzioni: "Sto tentando di cambiare le regole del mio Paese", ha detto riferendosi al record di richiedenti asilo respinti che ha la Svezia.
Ma come si è conclusa la vicenda? Il Guardian racconta che l'afghano, insieme alla sicurezza, avrebbe lasciato l'aereo, seguito poi dalla Ersson. Ma non si sa cosa accadrà in futuro: l'uomo potrebbe essere in ogni caso allontanato dalla Svezia, in un secondo momento. Sul suo profilo Facebook, dove ha ricevuto centinaia di messaggi di solidarietà, Elin ha poi scritto: ''So solo che il rimpatrio è stato bloccato. Non ho altre informazioni''.
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