domenica 29 luglio 2018

Ambiente. Nasce ad Amatrice l'ecologia solidale. "Cento comunità contro la plastica"

Il primo forum Laudato si’ promosso da Slow Food e dalla Chiesa di Rieti. L’enciclica di Francesco dà vita a una rete che vuole salvare il Pianeta.
...A questo ritmo, nel 2050 la quantità di plastica supererà in peso quella dei pesci...  
 
È l'onda lunga creata da papa Francesco. A tre anni dall'enciclica che ha puntato l'attenzione sui temi ambientali, è nato ad Amatrice il primo forum delle Comunità Laudato si'. Lo hanno promosso Slow Food e la Chiesa di Rieti dedicandolo a un tema molto concreto, i rischi prodotti dalla plastica in mare e le possibili soluzioni. 

"Abbiamo scelto di tenere il primo incontro ad Amatrice perché questa terra, ferita dal terremoto, evoca le difficoltà del rapporto tra uomo e ambiente", spiega Domenico Pompili, vescovo di Rieti. "Dobbiamo partire da una riflessione scientifica per mirare bene le nostre azioni, ma poi bisogna che queste azioni si realizzino perché i rischi derivanti da una cattiva gestione ambientale pesano sulla vita di ognuno di noi e sull'economia. Da marzo abbiamo già raccolto 26 adesioni di gruppi, altre sono in arrivo: contiamo di arrivare a un centinaio di Comunità a fine anno". 
"C'è stata una risposta straordinaria: sono arrivate richieste di adesione anche dall'estero", aggiunge Carlo Petrini, presidente di Slow Food. "Ora queste Comunità avranno una sede stabile, qui ad Amatrice, realizzata da Stefano Boeri, e svolgeranno una funzione di stimolo e di controllo: l'Unione europea deve proseguire con forza e rapidità la battaglia per l'eliminazione degli usa e getta: cotton fioc, cannucce, piatti, bicchieri, posate. Serve una mobilitazione che porti a moltiplicare le buone pratiche". 

Il punto di vista delle Comunità è globale: il 2019 sarà dedicato alla difesa della foresta amazzonica, un tema collegato alla stabilità climatica. Quest'anno l'attenzione è focalizzata sulla plastica che ha colonizzato i mari. 
I numeri sono stati forniti da Roberto Danovaro, presidente della stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, e da Silvio Greco, docente di Sostenibilità ambientale presso l'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
Negli ultimi 13 anni si è prodotta la metà di tutta la plastica sfornata dal 1950 a oggi. 
In tutto sono 8,3 miliardi di tonnellate, di cui 6,3 sono diventati spazzatura. 
Solo il 9 per cento di questi rifiuti è stato riciclato: il 79 per cento è finito in discarica o è stato disperso nell'ambiente, per usare la formula ufficiale. 
In pratica è finito per larga parte negli oceani, trasportato dai fiumi: in media 8 milioni di tonnellate l'anno arrivano in mare, dove costituiscono oltre due terzi dei rifiuti totali.  
A questo ritmo, nel 2050 la quantità di plastica supererà in peso quella dei pesci.  
Un problema reso ancora più grave dalla presenza delle microplastiche, contenute in molti prodotti cosmetici e in alcuni tessuti, che vengono mangiate dai pesci e arrivano sulle nostre tavole.Come fermare questa invasione? L'Unione europea ha indicato due strade. La prima è ridurre drasticamente l'usa e getta: è in discussione una direttiva che mette al bando gli oggetti di plastica monouso più comuni, dalle cannucce ai cotton fioc. Secondo il commissario europeo all'Ambiente, Karmenu Vella, potremo così evitare 23 miliardi di danni ambientali nel 2030 e assicurare un risparmio di 6,5 miliardi per i consumatori. La seconda via è rendere obbligatorio l'uso di plastiche compostabili, cioè realmente biodegradabili in tempi brevi, per la quota del mercato monouso che non si riesce a tagliare.Questa doppia pressione, sostenuta da un'opinione pubblica sempre più attenta, ha cominciato a dare risultati. Gli shopper hanno dimostrato che i divieti funzionano: in pochi anni il bando della plastica che mette a rischio la vita del mare ha portato a un atteggiamento più attento del consumatore e al dimezzamento del numero dei sacchetti in circolazione. Le Coop prevedono di raggiungere con 8 anni di anticipo gli obiettivi europei al 2030 sul monouso e di utilizzare entro 4 anni solo materiali di imballaggio riciclabili o compostabili per tutti i prodotti a marchio Coop. L'Hilton ha deciso di eliminare le oltre 5 milioni di cannucce di plastica consumate ogni anno nei suoi 650 hotel entro la fine del 2018 (messe in fila supererebbero la lunghezza della Senna).

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