lunedì 23 luglio 2018

“Liberare la festa e la domenica è una conquista civile per tutti i cittadini europei”. Lega Consumatori aderisce all’Alleanza europea per la domenica (European Sunday Alliance). E invita le altre associazioni a prendere posizione a favore della "critica al consumismo e alla commercializzazione esasperata"

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“Liberare la festa e la domenica è una conquista civile per tutti i cittadini europei”. E anche le associazioni dei consumatori dovrebbero prendere posizione “per la liberazione della festa e delle domeniche dalle aperture dei negozi e dei centri commerciali”, come critica al consumismo e alla commercializzazione esasperata. Queste le motivazioni con cui la Lega Consumatori ha aderito all’Alleanza europea per la domenica (European Sunday Alliance), un network che riunisce diverse associazioni e organizzazioni in Europa. Alla base di questa posizione ci sono le conseguenze del lavoro domenicale sull’assetto familiare, la difficoltà di conciliare i tempi di riposo di tutta la famiglia, il richiamo all’art 36 della Costituzione e alla “liberazione della domenica” dal lavoro.

Ecco dunque una nuova posizione all’interno del dibattito sulle aperture domenicali e festive dei negozi, che si è riaperto per l’annunciata volontà di mettere mano alla liberalizzazione e di prevedere una serie di vincoli per le aperture festive e domenicali. Con riapertura della polemica fra favorevoli e contrari alla saracinesca abbassata nei festivi. In un ordine del giorno votato a giugno, Lega Consumatori prende posizione sul tema a partire dal rapporto fra cittadino consumatore e cittadino lavoratore e dalla necessità di garantire una buona qualità della vita familiare e sociale.
“Partendo da questa posizione – scrive Lega Consumatori – le associazioni dei consumatori sono invitate a superare il tabù radicato nel consumerismo italiano per il quale il massimo di apertura dei negozi e dei centri commerciali vada sostenuto perché comunque a vantaggio dei consumatori. Le associazioni devono concordare sul ruolo del consumerismo che non si ripiega su se stesso nella difesa dei soli interessi particolari ma è forza viva che propone e contribuisce a realizzare il bene generale, la buona vita, la società a dimensione d’uomo per tutti gli uomini”. Lega Consumatori ha dunque aderito all’Alleanza europea per la domenica e invita le altre associazioni a fare altrettanto, a partire da “Federconsumatori, Adiconsum e Adoc per il loro rapporto sinergico con le organizzazioni dei lavoratori”.
L’associazione fa riferimento all’art 36 della Costituzione sul diritto al riposo settimanale del lavoratore. E scrive: “Liberare il primo maggio, il 25 aprile, la domenica come giorno dell’uomo (della persona e della famiglia) e per i credenti come giorno del Signore e su questo percorso definire i contenuti di un Movimento di “la Domenica non è una merce, la Domenica non si Vende” vuol dire innanzitutto non indulgere a posizioni velleitarie e demagogiche. Non sono in discussione i lavori domenicali di servizio alle persone e alle famiglie nelle strutture sanitarie e nelle strutture di servizio culturale, ricreativo , di tempo libero e di festa. Sono invece in discussione le attività commerciali esperibili agevolmente nei giorni feriali, negli orari allungati , il sabato”.
Il lavoro domenicale, dice Lega Consumatori, interessa direttamente l’organizzazione familiare, perché le lavoratrici nei supermercati sono il 70% del personale, molto sono madri e “la loro assenza da casa nei giorni festivi crea scompensi e accentua le difficoltà delle famiglie”, in quanto è difficile far coincidere il riposo di entrambi i genitori. La domenica, poi, è considerata anche una giornata di recupero del rapporto con se stesso e con gli altri e di possibilità di coltivare arte, cultura, partecipazione civica e religiosa, e per la famiglia di “vivere pienamente la sua vocazione. Per le associazioni dei consumatori – dice Lega Consumatori – la presa di posizione per la liberazione della festa e delle domeniche dalle aperture dei negozi e dei centri commerciali viene a collocarsi nella lettura critica delle manifestazioni di consumismo e di commercializzazione esasperata che spinge verso un consumismo compulsivo, che produce sprechi e danni ambientali e pone esigenze di riorientamento dei consumi e delle abitudini organizzate”.
Lega Consumatori riporta due passi della proposta dell’Alleanza europea per la domenica. Questi: “Noi crediamo che tutti i cittadini dell’Unione Europea abbiano diritto di beneficiare di orari di lavoro dignitosi che, per una questione di principio, escludano il lavoro tardo serale, notturno, durante le festività pubbliche e le Domeniche. Solo i servizi essenziali dovrebbero essere operativi la Domenica. Oggi, le leggi e le pratiche esistenti a livello UE e di Stati Membri devono proteggere maggiormente la salute, la sicurezza e la dignità di tutti e dovrebbero promuovere con più decisione la riconciliazione della vita professionale con quella famigliare. Noi crediamo che la coesione sociale presso la cittadinanza europea debba essere rinforzata.”

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