Quale paradosso! D’altronde, austerità espansiva è un ossimoro, un po’ come praticare la castità per fare figli! Intanto, si è pure scoperto che i “famosi” studi, almeno fra gli addetti ai lavori, di Reinhart e Rogoff che teorizzavano queste idee recavano un errore fra i fogli di calcolo! Nulla che potesse far sorgere alcun dubbio ai granitici sostenitori dell’austerità, che hanno continuato a proporre tagli indiscriminati, con il beneplacito dei governi della Casta, che si sono fatti dettare l’agenda da un manipolo di economisti senza cuore ma anche senza cervello.
Le conseguenze? Secondo me, le unità di soccorso di tutti i Paesi mediterranei sono in difficoltà. In Grecia, sicuramente, ma anche in Italia. Vi ricordate per quanti giorni hanno bruciato il Parco del Vesuvio e la Sicilia, l’anno scorso? Dall’austerità all’austericidio il passo è breve. Dopo sette anni crisi, nel 2015, in Grecia era aumentata addirittura la percentuale di suicidi del 35,7%, gente che non ce l’ha fatta più, senza un lavoro, senza una politica industriale o una rete di protezione sociale, perché bisognava tagliare tutto, privatizzare pure l’acqua, precarizzare la vita e – qualcuno propose -, magari vendersi pure il Partenone.
Vi ricorda qualcosa? Certo, l’Italia! Dopo la Grecia, eravamo noi nel mirino, insieme agli altri Stati “Piigs” – acronimo che sta per Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna e che in inglese vuol dire “maiale”, giusto per chiarire le buone intenzioni di chi ci faceva la morale sul debito.
Ora, dunque, è il momento di aiutare la Grecia: e sono fiero del governo Conte, per cui sono sottosegretario alla Pubblica amministrazione, che subito ha inviato i canadair per soccorrere i nostri fratelli greci e sono grato ai nostri Vigili del fuoco, subito accorsi sui luoghi della strage. Ma lasciatemi dire una cosa: alla solidarietà dei tecnici che ci hanno portato a questo non credo. Troppo facile lavarsi la coscienza con qualche tweet.
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