26 / 7 / 2018
Da ieri Roma perde un pezzo di storia politica, sociale e culturale. Una storia iniziata con le lotte femministe degli anni Settanta e Ottanta e culminata con la concessione, avvenuta nel 1992, del complesso monumentale un tempo denominato “Buon Pastore” È di ieri, infatti, la decisione della giunta Raggi di revocare la convenzione al consorzio di gestione della Casa Internazionale delle Donne.
Una decisione in linea con la mozione pentastellata a firma Guerrini, approvata a metà maggio in mezzo a rumorose proteste di attivist*, che di fatto cancella il portato sociale e storico di una delle esperienze femministe più significative della capitale per allinearsi a una politica sorda e autoritaria. Il 21 maggio scorso in migliaia avevano riempito piazza del Campidoglio sotto lo slogan #LaCasaSiamoTutte e molte sono state le attestazioni di solidarietà da parte di esponenti della cultura del nostro paese.
Pronta la risposta di NON UNA DI MENO che promette battaglia in difesa degli spazi femministi e delle donne, a rischio di chiusura e sgombero. Di seguito il comunicato diffuso sui social.
Revocata la convenzione alla Casa Internazionale delle Donne
È di ieri la notizia della decisione della giunta Raggi di revocare la convenzione al consorzio di gestione della Casa Internazionale delle Donne. Questo è l'esito di un logorante braccio di ferro tra lo storico spazio femminista romano e il consiglio comunale a maggioranza 5stelle.
Il punto di rottura si era già raggiunto con la mozione a firma della consigliera Guerrini in cui si bollava come “fallimentare” il progetto della Casa e si indicava la necessità di “riallineare” le attività alle politiche sociali e di contrasto alla violenza di genere della giunta capitolina.
La decisione comunicata ieri è infatti diretta conseguenza di quanto prospettato nella mozione. Ma la strategia è più subdola del solito sgombero e punta alla delegittimazione e alla sostituzione di un lavoro quotidiano e collettivo imponendo logiche di valorizzazione economica, bandi e decisioni prese dall'alto.
Ci sembra sia innanzitutto la giunta Raggi a riallinearsi a una politica sempre più sessista, omofoba e razzista. Nulla è stato fatto in termini di prevenzione né di strumenti di fuoriuscita dalla violenza e per l'autonomia delle donne. Ciò si materializza e approfondisce nella guerra sistematica alla città femminista e solidale, un punto di riferimento insostituibile per le esigenze di donne, bambini, soggettività lgbtqi, migranti, sempre più marginalizzati e stigmatizzati.
Difenderemo la Casa Internazionale delle donne, come difenderemo la casa Lucha Y Siesta, minacciata dal Concordato Atac, il Centro antiviolenza Donna Lisa, lo spazio delle Cagne Sciolte e tutti gli spazi delle donne a rischio oggi a Roma.
Siamo partite trent'anni fa occupando spazi per le donne, continueremo a farlo rivendicando autonomia e libertà per tutt*!
Non un passo indietro, Non Una Casa Di Meno!
#laCasaSiamoTutte
Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane seguiremo la vicenda, che è destinata a non chiudersi con la decisione presa in Campidoglio.
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