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L’errore di Tony Blair, Bill Clinton e Barack Obama è stato quello di pensare che la Storia non si fermi mai.
Si è creduto che la “terza via” (la globalizzazione), lanciata nella seconda metà degli anni Novanta dai democratici globalisti, fosse irreversibile. Mai errore fu così grande.
In realtà la Storia
si ferma, torna indietro e poi riparte per strade segnate dalla
evoluzione naturale e reazionaria dei fattori, umani e non,
contrapponendosi ad essi.
Diversa dalla Storia è la Natura, totalmente indifferente al destino degli Uomini. Come una sfinge o la ginestra,
essa riprende – sempre – i suoi spazi e il suo corso, rendendosi
completamente indifferente, ripeto, al cospetto del destino dell’Uomo.
Insomma, se la Storia segue la via individuata da Giambattista Vico (corsi e ricorsi storici), la Natura rientra nel quadro policromatico ed unidirezionale, senza cornice, disegnato dal Leopardi.
La globalizzazione dell’ultimo ventennio, essendo un percorso storico dettato dalla volontà degli uomini, è dunque tutt’altro che irreversibile, anche perché ha intrapreso un sentiero senza regole e senza alcuna protezione nei confronti della dimensione naturale dell’Uomo. Per questo, dopo circa vent’anni, la Storia torna indietro verso un percorso più umano di localismo
e, in alcuni casi, di protezionismo. Non è dunque certo responsabilità
dei popoli o del suffragio universale, come qualcuno tenta di far
credere, se la Storia ha iniziato “il giro di boa“.
Le cause sono da ricercare unicamente negli errori dell’Uomo, uno su
tutti il mancato rispetto – lo ripeto – della dimensione naturale
dell’Umanità.
La Natura, dal canto suo, tende invece a riequilibrare gli scompensi creati dalla globalizzazione sfrenata voluta dagli
uomini, indipendentemente dalla volontà dell’Uomo stesso. Più tali
scompensi sono stati “violenti”, più sarà “violenta” la reazione della Natura.
Questa,
a mio avviso, una delle chiavi di lettura per comprendere le dinamiche
politiche, sociali ed economiche degli ultimi decenni.
Giuseppe PALMA
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mercoledì 25 luglio 2018
Un pensiero sul ridimensionamento della globalizzazione, tra gli insegnamenti della Storia e quelli della Natura (di Giuseppe PALMA)
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