mercoledì 25 luglio 2018

Un pensiero sul ridimensionamento della globalizzazione, tra gli insegnamenti della Storia e quelli della Natura (di Giuseppe PALMA)

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L’errore di Tony Blair, Bill Clinton e Barack Obama è stato quello di pensare che la Storia non si fermi mai.
Si è creduto che la “terza via” (la globalizzazione), lanciata nella seconda metà degli anni Novanta dai democratici globalisti, fosse irreversibile. Mai errore fu così grande.
In realtà la Storia si ferma, torna indietro e poi riparte per strade segnate dalla evoluzione naturale e reazionaria dei fattori, umani e non, contrapponendosi ad essi.
Diversa dalla Storia è la Natura, totalmente indifferente al destino degli Uomini. Come una sfinge o la ginestra, essa riprende – sempre – i suoi spazi e il suo corso, rendendosi completamente indifferente, ripeto, al cospetto del destino dell’Uomo.
Insomma, se la Storia segue la via individuata da Giambattista Vico (corsi e ricorsi storici), la Natura rientra nel quadro policromatico ed unidirezionale, senza cornice, disegnato dal Leopardi.

La globalizzazione dell’ultimo ventennio, essendo un percorso storico dettato dalla volontà degli uomini, è dunque tutt’altro che irreversibile, anche perché ha intrapreso un sentiero senza regole e senza alcuna protezione nei confronti della dimensione naturale dell’Uomo. Per questo, dopo circa vent’anni, la Storia torna indietro verso un percorso più umano di localismo e, in alcuni casi, di protezionismo. Non è dunque certo responsabilità dei popoli o del suffragio universale, come qualcuno tenta di far credere, se la Storia ha iniziato “il giro di boa“. Le cause sono da ricercare unicamente negli errori dell’Uomo, uno su tutti il mancato rispetto – lo ripeto – della dimensione naturale dell’Umanità.
La Natura, dal canto suo, tende invece a riequilibrare gli scompensi creati dalla globalizzazione sfrenata voluta dagli uomini, indipendentemente dalla volontà dell’Uomo stesso. Più tali scompensi sono stati “violenti”, più sarà “violenta” la reazione della Natura.
Questa, a mio avviso, una delle chiavi di lettura per comprendere le dinamiche politiche, sociali ed economiche degli ultimi decenni.
Giuseppe PALMA

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