A
Genova nel luglio del 2001 ci fu il vertice del G8, allora c’era anche
Putin nel gruppo, e decine e decine di migliaia di persone, in gran
parte giovani, vennero nella città per far sentire la propria voce di
dissenso.
Ci
chiamavano NOGLOBAL perché avevamo capito che la globalizzazione era
nemica dei diritti e della democrazia, della natura e della stessa
umanità. Avevamo capito tutto, per questo fecero di tutto per
distruggerci.
Avevamo
ragione, ma il potere, allora governava Berlusconi ma col
centrosinistra fu uguale, non solo non lo volle riconoscere ma cancellò
con la forza più spietata le nostre ragioni. La violenza della polizia,
le torture verso gli arrestati, il massacro della scuola Diaz e
l’assassinio di Carlo Giuliani, il 20 luglio 2001.
Il
sangue di Carlo e delle centinaia di feriti fu il prezzo pagato per
avere ragione. La nostra sconfitta di allora invece la paga oggi tutta
la società, con la sua ingiustizia, la sua incapacità anche solo di
pensare un futuro degno e giusto, la sua regressione verso la barbarie.
Carlo
aveva ragione, il mondo giusto per cui lottava è oggi più che mai la
sola alternativa umana alla ferocia che dilaga. Per questo Carlo vive,
perché le ragioni per cui è stato ucciso a venti anni alla fine si
devono affermare, alla fine si affermeranno.
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sabato 21 luglio 2018
Eravamo no global, avevamo completamente ragione e Carlo fu ucciso per questo.
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