Ankara ha ottenuto il via libera del Parlamento per operazioni militari oltre confine se ritenuto necessario. Damasco invita la Turchia a comportarsi "in modo saggio". "La richiesta di autorizzazione a operazioni militari all'esterno del territorio turco - ha detto Terzi -credo che sia perfettamente legittimata".
Il
rischio di un conflitto regionale "cresce" dopo l'escalation di
violenza cominciata con il bombardamento siriano in territorio turco. E'
l'avvertimento del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon. Una
escalation che "allarma" Ban Ki-moon, che per questo ha lanciato un
appello alle due parti, chiedendo "massima moderazione".
Il bombardamento dell'artiglieria turca
in Siria non si ferma: stamane l'esercito di Ankara ha colpito il
territorio siriano al confine per rappresaglia alla raffica di mortaio
che, mercoledì, ha ucciso cinque civili turchi (tra cui una madre con le
sue tre figlie).
E adesso Ankara ha ottenuto il via libera del Parlamento per operazioni militari oltre confine se ritenuto necessario.
Intanto il governo siriano si è scusato
con quello turco per il colpo di mortaio che ieri ha ucciso cinque
persone nella cittadina di confine turca di Akcakale. Lo ha detto il
vicepremier di Ankara, Besir Atalay. Damasco, ha aggiunto, "ha garantito
che l'incidente non si ripeterà".
Uno stretto collaboratore del premier,
Recep Tayyip Erdogan, ha precisato che il Paese "non ha alcun interesse a
una guerra con la Siria"; ma una fonte del governo ha aggiunto che il
bombardamento -ormai al secondo giorno- è solo "un avvertimento".
Secondo fonti dell'opposizione, il fuoco
turco ha già causato vittime tra i soldati siriani. Il bombardamento
turco, il primo intervento diretto in Siria da parte di un Paese
straniero, è cominciato nella notte. Akcakale era stato colpito più
volte anche nelle settimane passate: gli abitanti erano stati pregati di
tenersi lontano da confine e più di 100 scuole nella regione sono
chiuse. Ma non è bastato a evitare le vittime civili.
Il Parlamento turco, riunito in sessione straordinaria a porte chiuse
per valutare la richiesta del governo di poter effettuare azioni
militari oltre confine, ha dato il suo 'via libera'. "La Turchia non ha
alcun interesse a una guerra con la Siria. Ma la Turchia è in grado di
proteggere i propri confini e reagirà se necessario", ha detto Ibrahim
Kalin, consigliere diplomatico del premier.La misura contro la Siria dovrebbe inserirsi sulla legislazione già esistente che consente operazioni fuori confine contro i militanti curdi del Pkk. E mentre prepara la riposta militare, il governo di Ankara ha avviato un'offensiva diplomatica.
Una riunione urgente della Nato si è
svolta nella notte a Bruxelles: l'Alleanza atlantica ha chiesto lo stop
immediato all'aggressione.
Oggi si riuniranno anche i membri del
Consiglio di sicurezza dell'Onu per discutere sulla situazione di
estrema tensione tra i due Paesi; e la Turchia ha già chiesto un
intervento; secondo fonti diplomatiche Usa, dovrebbe uscire una condanna
dell'attacco siriano e la richiesta della fine delle violazioni sul
territorio turco. Lo 'statement' del Consiglio sicurezza sarebbe stato
già divulgato ieri sera se Russia e Cina, da sempre alleate di Damasco,
non avessero chiesto un rinvio.
Intanto l'attacco siriano è stato
condannato da un coro di nazioni. Ban Ki-moon ha messo in luce il
rischio di un dilagare dela guerra civile. La Russia ha invitato Damasco
a riconoscere pubblicamente che si è trattato di un increscioso
incidente. Usa, Gran Bretagna, Francia e Ue hanno condannato l'attacco
siriano.
Il capo della diplomazia italiana,
Giulio Terzi, ha sottolineato il principio dell'indivisibilità della
sicurezza tra i membri dell'Alleanza Atlantica, un principio -ha detto- a
cui i membri della Nato tengono molto. "La richiesta di autorizzazione a
operazioni militari all'esterno del territorio turco - ha aggiunto
Terzi - è una valutazione che dà il Governo turco e credo che sia
perfettamente legittimato a chiederla".
Nessun commento:
Posta un commento