venerdì 5 ottobre 2012

Turchia: via libera del Parlamento ad operazioni oltre confine

Ankara ha ottenuto il via libera del Parlamento per operazioni militari oltre confine se ritenuto necessario. Damasco invita la Turchia a comportarsi "in modo saggio". "La richiesta di autorizzazione a operazioni militari all'esterno del territorio turco - ha detto Terzi -credo che sia perfettamente legittimata".

rainews24.it
Scontri in territorio turcoIl rischio di un conflitto regionale "cresce" dopo l'escalation di violenza cominciata con il bombardamento siriano in territorio turco. E' l'avvertimento del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon. Una escalation che "allarma" Ban Ki-moon, che per questo ha lanciato un appello alle due parti, chiedendo "massima moderazione".
Il bombardamento dell'artiglieria turca in Siria non si ferma: stamane l'esercito di Ankara ha colpito il territorio siriano al confine per rappresaglia alla raffica di mortaio che, mercoledì, ha ucciso cinque civili turchi (tra cui una madre con le sue tre figlie).
E adesso Ankara ha ottenuto il via libera del Parlamento per operazioni militari oltre confine se ritenuto necessario.
Intanto il governo siriano si è scusato con quello turco per il colpo di mortaio che ieri ha ucciso cinque persone nella cittadina di confine turca di Akcakale. Lo ha detto il vicepremier di Ankara, Besir Atalay. Damasco, ha aggiunto, "ha garantito che l'incidente non si ripeterà".
Uno stretto collaboratore del premier, Recep Tayyip Erdogan, ha precisato che il Paese "non ha alcun interesse a una guerra con la Siria"; ma una fonte del governo ha aggiunto che il bombardamento -ormai al secondo giorno- è solo "un avvertimento".

Secondo fonti dell'opposizione, il fuoco turco ha già causato vittime tra i soldati siriani. Il bombardamento turco, il primo intervento diretto in Siria da parte di un Paese straniero, è cominciato nella notte. Akcakale era stato colpito più volte anche nelle settimane passate: gli abitanti erano stati pregati di tenersi lontano da confine e più di 100 scuole nella regione sono chiuse. Ma non è bastato a evitare le vittime civili.
Il Parlamento turco, riunito in sessione straordinaria a porte chiuse per valutare la richiesta del governo di poter effettuare azioni militari oltre confine, ha dato il suo 'via libera'. "La Turchia non ha alcun interesse a una guerra con la Siria. Ma la Turchia è in grado di proteggere i propri confini e reagirà se necessario", ha detto Ibrahim Kalin, consigliere diplomatico del premier.
La misura contro la Siria dovrebbe inserirsi sulla legislazione già esistente che consente operazioni fuori confine contro i militanti curdi del Pkk. E mentre prepara la riposta militare, il governo di Ankara ha avviato un'offensiva diplomatica.
Una riunione urgente della Nato si è svolta nella notte a Bruxelles: l'Alleanza atlantica ha chiesto lo stop immediato all'aggressione.
Oggi si riuniranno anche i membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu per discutere sulla situazione di estrema tensione tra i due Paesi; e la Turchia ha già chiesto un intervento; secondo fonti diplomatiche Usa, dovrebbe uscire una condanna dell'attacco siriano e la richiesta della fine delle violazioni sul territorio turco. Lo 'statement' del Consiglio sicurezza sarebbe stato già divulgato ieri sera se Russia e Cina, da sempre alleate di Damasco, non avessero chiesto un rinvio. 
Intanto l'attacco siriano è stato condannato da un coro di nazioni. Ban Ki-moon ha messo in luce il rischio di un dilagare dela guerra civile. La Russia ha invitato Damasco a riconoscere pubblicamente che si è trattato di un increscioso incidente. Usa, Gran Bretagna, Francia e Ue hanno condannato l'attacco siriano.
Il capo della diplomazia italiana, Giulio Terzi, ha sottolineato il principio dell'indivisibilità della sicurezza tra i membri dell'Alleanza Atlantica, un principio -ha detto- a cui i membri della Nato tengono molto. "La richiesta di autorizzazione a operazioni militari all'esterno del territorio turco - ha aggiunto Terzi - è una valutazione che dà il Governo turco e credo che sia perfettamente legittimato a chiederla".

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