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La Grecia è fallita 10 anni fa. Dove è la Grecia ora, dopo tre
programmi di salvataggio, 270 miliardi di euro in prestiti e due tagli
del debito? Allo stesso punto di prima, nello stesso buco nero, e
affondiamo sempre di più ogni giorno. Una ragione fra le altre è che le
richieste per il taglio del debito stanno impedendo investimenti e
consumi. Ora la Troika ha ufficialmente terminato il commissariamento
del paese, ma cosa è cambiato in realtà ? I debiti pubblici non si sono
ridotti, ma innalzati. Abbiamo solo più tempo per ripagare il debito
cresciuto: lo Stato è tuttora fallito, i cittadini sono diventati più
poveri, le società ancora falliscono e il nostro Pil è calato del 25%.
Tsipras, la Troika, il governo tedesco e la Ue puntano tutti a un avanzo
di bilancio? Il surplus è reale, non è una bugia. Ma è stampato nella
carne e nel sangue che lo Stato estrae da un settore privato morente.
Appare chiaro che sia un crimine contro la logica, non un salvataggio o
un successo. Mostrano statistiche di miseria più che di successo. Hanno
cambiato le regole, così possono dire che il salvataggio della Grecia è
un successo. “Se non funziona, prova con il martello più grande”. Non è
solo contro la logica: è un crimine contro il popolo degli Stati Ue, dal
Portogallo alla Germania.
Chi ha mentito? Tutti loro! Il governo greco, il Fmi, la Bce, tutti. E
voi tedeschi siete stati ingannati dalla signora Merkel, due volte. La
prima volta quando è entrata nel Bundestag per il primo pacchetto di
salvataggio e ha detto che era un atto di solidarietà
verso la Grecia, quando i soldi erano destinati alle banche francesi e
tedesche che, contro ogni logica, avevano prestato i soldi alla nostra
oligarchia. Prima del 2002 la Grecia aveva mentito per entrare nell’euro
con statistiche falsate, e ora – dopo tutti questi anni di
“salvataggio” – dovrebbe finalmente rispettare i criteri dell’euro?
Sicuramente no! Prima di tutto, pensate veramente che la Ue e Berlino
siano stati ingannati dalle statistiche greche? Lo hanno sempre saputo.
Erano conniventi già nella manipolazione statistica dell’Italia, perchè i
politici avevano realmente bisogno che l’Italia entrasse nell’Ue. La
Grecia entrò sulla base della stessa manipolazione intenzionale delle
regole. Regole che non potevano essere rispettate e che sono impossibili
da rispettare ora. Chiudere un occhio fu una concessione che l’allora
cancelliere Kohl fece a al presidente francese Mitterrand per il suo via
libera alla riunificazione della Germania. Wolfgang Schaeuble era presente, e lui e la Bundesbank sapevano che non avrebbe funzionato. Ed è rimasto sulle sue posizioni.
Schaeuble appoggiava l’uscita con miliardi in aiuti, cosicché la
Grecia potesse riadattarsi all’euro e, a un certo punto, rientrare o
andare avanti per la sua strada. Col senno di poi, aveva ragione? Per lo
meno non aveva completamente torto, ma quello che voleva veramente dire
era: andatevene via dall’euro. Lui ci voleva fuori per sempre. E se non
ha funzionato è perchè vide che, con l’Italia, si avvicinava una
catastrofe molto più grande. Che senso ha cacciare qualcuno pagando una
grande quantità di denaro, per un breve periodo di tempo? Non ci sarebbe
stata poi nessuna ragione per tornare ad un euro mal costruito e che
sarebbe costoso per la Grecia. Se potessi scegliere, in quale governo
entrerei: quello del mio vecchio amico Alexis Tsipras o di Schaeuble? In
nessuno dei due. Ma, se mi chiedete di chi mi fidi di più, la mia
risposta è chiara: Wolfgang Schaeuble. Perché? In tutto questo tempo,
lui è stato l’unico che ha detto almeno una parte della verità. Io credo
alle cose che mi ha detto privatamente, anche se non era sempre la
stessa cosa che diceva in pubblico ai tedeschi. Ha sempre mantenuto la
sua parola, con me. E la signora Merkel? Mai: mi è sempre sembrata senza
aspirazioni e visione. Lei passerà alla storia come il politico che ha avuto quasi tutte le possibilità per unire l’Europa, portarci nel futuro e implementare le riforme, ma poi ha fallito nell’approfittare dell’occasione storica.
(Yanis Varoufakis, dichiarazioni rilasciate al “Bild” per una recente intervista sulla situazione greca, ripesa da “Scenari Economici”. Paolo
Barnard ricorda che Varoufakis, quand’era ministro con Tsipras, ignorò
l’offerta sovranista avanzata da Warren Mosler per salvare il paese; con
Tsipras, Varoufakis gli preferì Jamie Galbraith, che predispose Atene a
subire le devastanti imposizioni della Troika che hanno trasformato la
Grecia “risanata” in un paese del terzo mondo. Il problema, alla radice?
Il debito greco, come gli altri in Eurozona, è chiamato “pubblico” ma
in realtà è denominato in euro e detenuto da banche private, anziché
dalla banca centrale controllata dal governo, come invece avviene nel
resto del mondo, dove il potere di spesa è virtualmente illimitato e quindi non condizionato dal rischio-spread).
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venerdì 7 settembre 2018
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