venerdì 28 settembre 2018

Europa, un “Simpatico” inferno di tutti contro tutti. Il debito è una questione di concorrenza.

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L’Europa ha un problema di protagonismo. Vi propongo l’apertura di oggi di Bloomberg :










Macron , il nuovo Napoleone, a nome dell’Europa dà il bentornato al Regno Unito, se decidesse di cancellare il Brexit, il giorno dopo aver dichiarato che l’Italia è fuori , un specie di Briatore europeo che si permette ci cacciare chi vuole.

Insomma l’Europa ha una sorte di Imperatore che si permette di esprimere la sua posizione, come se ne fosse il dominus, anzi direi proprio l’Imperatore dell’Europa, soprattutto quando la Germania  ha iniziato a scendere nel caos.
La “Pacifica” Europa è in realtà una sorta di gabbia dei leoni, tutti affamati, in cui ci si sbrana gli uni con gli altri. Ad esempio OAT Francese rende molto meno rispetto ad BTP Italiano. Un OAT  rende lo 0,81 %, mentre un BTP rende il 2,96%. Eppure il debito francese è al 97% del PIL, circa 2100 milairdi di euro, contro il 131,8% italiano, ma con una sottile differenza: l’Italia ha le partite correnti attive, la Francia no…

E questa la Francia:


Facciamo come fanno tutti gli economisti mainstream e compariamo gli Stati alle aziende: vi fidereste di più di un debito  leggermente inferiore, ma di una società in perdita o di quello un po’ superiore, ma con degli utili ? Tra l’altro lo sviluppo francese è, se possibile, perfino più asfittico di quello italiano, con uno 0,2% negli ultimi due trimestri contro lo 0,3% nostro. Non dimentichiamo che nel 2019 la Francia farà un deficit del 2,8% mentre l’Italia il 2,4%, e, secondo me, vista la struttura diversa del deficit, quello Italiano inciderà positivamente sul PIL molto di più rispetto a quello francese. Aggiungiamo che il debito complessivo francese, pubblico e privato è superiore a quello italiano , 330% del PIL contro il 300% italiano.
Come  mai questa differenza di rendimento ? La mia impressione è che a guidare la guerra francese, con ovvio appoggio delle quinte colonne interne nostre, sia la necessità di affossare il nostro debito per sostenere il loro. Alcuni dati mi spingono a confermare questa impressione, anche se non sono sufficientemente certi per trasformare questa idea in una prova certa.
Nel 2014 Le Figarò, in un articolo, esaminava la distribuzione della proprietà del debito francese, da cui emerge un elemento interessante:

L’Italia detiene il 16% del debito francese, una cifra che si aggira intorno ai 330 miliardi di euro, il doppio rispetto a  quello detenuto dalla Germania.  Dal 2014 qualcosa è cambiato perchè, con il QE, è aumentato il peso della Banque de France, ma comunque il 55 % del debito francese è posseduto fuori dalla Francia, con un peso notevole dei paesi Euro, per cui appare legittimo sospettare che istituzioni italiane almeno di bandiera , detengano ancora gran parte di questo debito. Non è facile sapere quanto debito pubblico italiano posseggano le istituzioni francesi, ma si parla di cifre molto inferiori, anche perchè il 37,2% solo del debito italiano è in mano di stranieri (dati Bruegel) . Quindi SICURAMENTE l istituzioni francesi hanno molto meno debito italiano del viceversa.
In una situazione in cui la BCE chiude il QE quindi nel mercato finanziario in euro si affrontano due debiti di entità simile, italiano e francese, e la guerra, come la competizione fra due aziende avversarie, si viene a giocare senza risparmiarsi nessun colpo, anche basso. Se il debito pubblico fosse pagato sulla base delle effettive qualità del paese, la Francia dovrebbe pagare almeno il doppio, ma ciò non accade, ed ora capite come mai è così importante che le istituzioni bancarie (Creval , BNL, Unicredi, Credit Agricole) ed assicurative (Generali), che controllano il risparmio siano in mano francese. Senza il controllo del nostro risparmio la Francia sarebbe già saltata.

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