Si è chiusa ieri con una grande assemblea la festa di potere al popolo promossa dall’assemblea di Potere al Popolo Bologna, a Quarto inferiore (BO).
Sono stati 4 giorni intensi di socialità e condivisione, in cui oltre ai concerti e all ottimo cibo si sono incontrati moltissimi compagni e compagne non solo di Bologna e provincia, ma anche le delegazioni delle assemblee del nord Italia, da Torino, Genova, Milano, Monza, Lecco, Pavia, Brescia, Bergamo, Mantova, Parma, Modena, Ferrara, Correggio, Verona, Vicenza, Padova, Udine, Rovigo, Trento, Senigallia, Imola, Firenze, Grosseto, Pisa, Livorno.
Il documento di lancio della festa infatti invitava tutto il nord italia a guardare a questo appuntamento come un primo momento di confronto tra i militanti e gli attivisti di Potere al Popolo su quella che è stata definita la “questione settentrionale”.
Durante questi 4 giorni di festa, i temi toccati e declinati dalle varie esperienze territoriali sono stati tanti; in un Nord Italia dove ha stravinto la propaganda leghista, si vive un territorio in cui l’ idea che “privato è bello” è già una realtà consolidata, il territorio è sventrato da opere di cementificazione, consumo di suolo e esempi di inquinamento ambientale decennali a favore del profitto delle grandi industrie, le politiche di privatizzazione hanno quasi completamente vinto su tutti i settori lavorativi, e lo strumento cooperativo si è consolidato come nuovo strumento di sfruttamento del lavoro e della gestione del welfare privato.
Il primo giorno si è parlato di ambiente e di resistenza nei territori, con Nicoletta Dosio e altri compagni dai diversi territori per parlare di NO TAP, di OGM e altre esperienze di lotta territoriali.
Il secondo giorno, ospiti i compagni dell ex OPG-je so’ pazzo di Napoli si è parlato di mutualismo e di trasformazioni in atto nei contesti di “città metropoli”. Ad intervenire, anche i compagni della Federazione del sociale di USB e gli attivisti di Noi Restiamo e 20 Pietre sul tema delle diverse sperimetazioni di lotta.
Sabato, ospiti Viola Carofalo, Maurizio Acerbo, Francesca Fornario, Sergio Cararo e Giogio Cremaschi su un grande dibattito su UE e periferia, ma anche e soprattutto sul tema dell’organizzazione e della prospettiva di Potere al Popolo.
Infine, nel pomeriggio di ieri una lunga e partecipatissima assemblea si sono sviluppati i temi caldi dei territori del nord Italia, ospiti tutte le assemblee che hanno partecipato e contribuito a mettere sul piatto esperienze e ragionamenti sulla condizione della fase storia in cui viviamo e su diverse ipotesi di prospettiva e di lotta comuni.
Si è discusso di che tipo di organizzazione è e deve essere Potere al Popolo per riconquistare quel blocco sociale che nel nostro Paese è stata smembrato e frammentato da anni di politiche di distruzione del mondo del lavoro e del welfare pubblico, ma soprattutto si è messo in campo una proposta di lavoro comune e che sappia rilanciare in avanti l’ipotesi di Potere al Popolo, e che metta al centro la questione delle periferie, del mutualismo come forma di resistenza e organizzazione e delle nazionalizzazioni.
In attesa di quella che sarà un tentativo di sintesi della complessità emersa dalle discussioni, una cosa chiara è emersa da questa serie di incontri: indietro non si torna!
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