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Meno barconi carichi di migranti a causa del pugno duro del governo e della rinuncia delle ong a pattugliare il Mediterraneo. Apparente tranquillità nel canale di Sicilia per quanto riguarda i flussi di chi parte dalle coste libiche
rischiando la vita. Ma tra gli uomini che pattugliano l’area marina che
va dalle coste Sud dell’isola al Nord Africa c’è il timore che possano
ricominciare gli sbarchi autonomi. Piccoli natanti che partono magari dalle coste tunisine con poche persone a bordo e che superano le navi che pattugliano le acque. Come avveniva alla fine degli anni Novanta.
I segnali cominciano ad esserci. Sei imbarcazioni, con a bordo 66 migranti, sono state bloccate la notte tra venerdì e sabato a Lampedusa.
I carabinieri hanno prima bloccato tre natanti, con a bordo 30 persone,
che erano appena approdati a molo Favarolo e poi un’altra piccola
imbarcazione, con sopra altri 14, che era riuscita a spingersi fino a
cala Palme. La Guardia costiera, invece, nelle acque
antistanti alla più grande delle isole Pelagie, ha intercettato e
fermato, altri due natanti con a bordo 8 e 14 tunisini. Tutti i 66
migranti sono stati portati all’hotspot di contrada
Imbriacola. Nell’agrigentino gli investigatori continuano a cercare le
persone che si trovavano a bordo della piccola imbarcazione lasciata
sull’arenile della spiaggia di Giallonardo a Realmonte. Insieme ai vestiti bagnati abbandonati chiari segni di uno sbarco fantasma di migranti.
Carabinieri e polizia stanno setacciando l’area, spingendosi fino a
Porto Empedocle e Siculiana. Un gruppo di migranti era arrivato tre
giorni fa a Lampedusa su un barchino trainato da un peschereccio tunisino. Ora la Guardia di finanza ha arrestato i sei tunisini, componenti l’equipaggio del motopesca, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e i 14 migranti che erano sulla barchetta sono stati denunciati per ingresso illegale. Mercoledì scorso, durante una ricognizione aerea dell’agenzia europea Frontex,
era stata avvistata a più di 80 miglia a Sud da Lampedusa la piccola
imbarcazione trainata dal peschereccio tunisino. A notte inoltrata,
quando il natante è stato sganciato dal traino a circa 24 miglia da
Lampedusa, le motovedette e un guardacoste del reparto operativo
aeronavale della Guardia di finanza di Palermo, in contatto con la
Procura di Agrigento, hanno intercettato l’imbarcazione con i migranti e
bloccato il peschereccio.
Sabato mattina poi 32 persone sono sbarcate all’alba lungo le coste del crotonese, a Capo Cimiti nel territorio del Comune di Isola Capo Rizzuto, all’interno dell’area marina protetta Capo Rizzuto. Del gruppo, arrivato a bordo di un veliero
di 12 metri, facevano parte 27 pakistani e 5 bengalesi. Tra loro anche
quattro minori e due donne. A dare l’allarme è stato il proprietario del
fondo attiguo al tratto di costa che i migranti avevano già raggiunto
dopo essere scesi dalla barca. Sul posto è intervenuto il dispositivo di
soccorso formato da Croce Rossa e Misericordia.
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