martedì 2 ottobre 2012

Civati: "Penati lasci la Regione e si torni a votare in primavera"

Il consigliere del Pd invita l'ex candidato alla presidenza del suo partito a dimettersi in caso di processo. "La Lombardia è travolta dagli scandali, serve uno scossone"

repubblica.it di RODOLFO SALA
Consigliere Pippo Civati, sta dicendo che il vostro ex candidato governatore dovrebbe dimettersi dall’assemblea regionale?

«Sì, se il gup dovesse confermare il rinvio a giudizio chiesto dalla Procura. Sarebbe un bel gesto».
Penati ha chiesto di essere processato col rito immediato, dando così per scontato il rinvio a giudizio...
«E allora mi aspetto che le sue dimissioni arrivino in tempi rapidi. Mi permetto di dirlo anche se Penati non è più del Pd, il mio partito».
Non dovrebbe darle subito?
«La novità vera sarebbe la partenza del processo, con il rinvio a giudizio. A quel punto dovrebbe lasciare, assumendosi una responsabilità politica molto forte».
Su tutto incombe la vicenda Formigoni...
«Non c’è dubbio. La situazione ha dell’inverosimile, la Lombardia è travolta dagli scandali. Ma è proprio per questo che ritengo opportune le dimissioni di Penati. Quello che chiediamo al governatore, e cioè di lasciare la poltrona per andare al voto regionale anticipato, non possiamo non chiederlo a chi avevamo candidato contro Formigoni. Tanto più dopo che il gruppo ha deciso
la strada delle dimissioni di tutti i consiglieri».
Civati, quelle sono dimissioni finte. Stanno 'nelle mani' del capogruppo, e potranno diventare effettive solo se voi troverete una sponda nel centrodestra, perché i numeri non bastano.
«Be’, hanno fatto così anche alla Regione Lazio. Però io avevo avvertito i miei colleghi del gruppo che quella non sarebbe stata la scelta migliore».

Perché?«Se ci dimettiamo solo noi (ormai è chiaro che nella maggioranza nessuno lo farà), Formigoni va avanti lo stesso».

Quindi quella delle dimissioni in blocco è una soluzione pasticciata.
«Non lo è solo se porta al voto anticipato in primavera. Per me bisognerebbe dare, e subito, un segnale al di sopra di ogni sospetto».

Sarebbe?«Pubblicare il bilancio del gruppo consiliare, mettere online le fatture, le spesse dei collaboratori. So che ci si sta attrezzando, ma è stato un errore non farlo prima. Ormai si respira un clima da forconi, ogni cautela viene travolta dal risentimento della gente. Ed è un problema di tutti».

Sembra che nel suo partito ci sia un po’ di confusione.
«Parecchia. Ci sono le primarie, ma non il regolamento. Non sappiamo neppure se chi le vince sarà il candidato premier. Mezzo partito vuole Monti, e sulle alleanze non c’è chiarezza».

Questo a livello nazionale. E qui in Lombardia?
«È tutto collegato. Ma questa Regione è troppo importante, il Pd deve insistere sulla necessità di votare insieme per le politiche e per la Lombardia. E dire a Formigoni che se è convinto di avere i voti per andare avanti deve candidarsi di nuovo, in primavera».

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