Avevano con loro uno striscione con la scritta: "50 anni di servitù, due settimane di sofferenze".
La loro rabbia è stata placata dall'intervento del sindaco Marco Bucci: "Vi capisco, ma dobbiamo cercare di lavorare insieme. Dal 14 agosto dormo quattro ore per notte per affrontare l'emergenza. Genova non si è mai fermata, non ha mai dimostrato di essere in ginocchio, una cosa di cui dobbiamo essere tutti orgogliosi, nessuno è stato lasciato solo dalle istituzioni", ha sottolineato.
Il sindaco ha assicurato che presto le famiglie che hanno perso l'abitazione a causa del crollo avranno una casa molto presto: "Pensavamo di dare una casa agli sfollati di ponte Morandi entro novembre, invece probabilmente ci riusciremo entro fine settembre", ha sottolineato ricordando che oltre alle case alternative messe a disposizione dalle istituzioni pubbliche sono stati 98 gli alloggi offerti dai privati. Prevede tempi più lunghi il ministro Toninelli che, però, assicura: "Tutte le persone sfollate riceveranno una sistemazione entro 3 mesi".
E sul dramma degli sfollati è intervenuto anche Luigi Di Maio: "Stiamo mettendo a punto un decreto urgente che, oltre a tante persone abbandonate in Italia, come i terremotati di Ischia e i terremotati del Centro Italia, affronterà anche il tema di Genova e soprattutto di coloro che sono sfollati e hanno diritto a una casa - ha affermato - è questione di settimane, forse anche di giorni". E sulle proteste di oggi ha detto: "Hanno perfettamente ragione. Non si può lasciare la gente in balia dell'elemosina di Autostrade".
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