lunedì 3 settembre 2018

Canapa. Proteine e amminoacidi dei semi di canapa.



La continua crescita della popolazione mondiale va di pari passo con le risorse alimentari necessarie a sostenere tale crescita. In questo precario equilibrio tra necessità e produzione, le proteine hanno un ruolo fondamentale per la popolazione, con un fabbisogno giornaliero di circa 63 gr. per gli uomini e 54 per le donne (fonte LARN).
Per sostenere tali necessità, le proteine animali hanno iniziato a suscitare alcune perplessità per la loro effettiva salubrità e sostenibilità.
La carne su cui molti affidano le proprie necessità proteiche proviene spesso da animali creati come meri prodotti di massa, cresciuti in condizioni disumane in allevamenti che richiedono quantità di mangime e acqua non sostenibili.
Per questo le proteine vegetali assumono un ruolo chiave nell’alimentazione umana, l’importanza dei legumi è stata riconosciuta come fonte basilare di proteine e, insieme a soia, quinoa e amaranto, sono considerati i principali candidati per soddisfare il crescente fabbisogno globale di proteine per alimenti e mangimi.
Ciononostante, alcune colture “alternative” non sono state adeguatamente valutate in passato e rimangono tuttora sottoutilizzate pur possedendo un elevato contenuto proteico, come succede per i semi di canapa.
La produzione agricola mondiale fa infatti affidamento su un numero limitato di specie vegetali, sollevando interrogativi sulla futura sostenibilità dell’agricoltura. 
Soia, arachidi, fagioli, piselli, lupini, ceci, fave e lenticchie sono attualmente le principali fonti di proteine ma a questi bisogna integrarne di “nuove” come chia, amaranto, canapa, lino, sesamo, papavero, girasole e altre ancora.
La canapa per le proteine

Il seme di canapa possiede un importante contenuto proteico che, come riportato in Tabella 1, varia da circa il 25% per il seme intero al 33% per il seme decorticato.
Il sottoprodotto della spremitura dei semi è una farina altamente proteica, con valori che oscillano tra il 30% – 40% e viene impiegata nella preparazione di alimenti ed integratori proteici sia per l’uomo che per gli animali.
La farina viene infatti usata in combinazione con altre farine per ottenere una molteplicità di prodotti farinacei come pane, pasta, pizza e biscotti o bevande come smoothies e “latte”, apportando alla tradizione culinaria una consistente dose di proteine vegetali.  
Per digeribilità, la farina di canapa è posizionata allo stesso posto delle principali fonti di proteine ​​come fagioli e lenticchie, rimanendo al di sopra dei cereali come il grano intero.
Inoltre, il contenuto di aminoacidi essenziali è superiore a quello della soia ed è sufficiente per gli esseri umani con più di 10 anni.
La farina di canapa potrebbe in parte sostituire la farina di soia nelle industrie europee dei mangimi, riducendo i costi di importazione della soia dall’America del Sud e promuovendo l’agricoltura nazionale.
Infatti, i semi di canapa e derivati vengono già usati come mangimi per molte specie animali.



Quali proteine?
Il seme di canapa contiene principalmente due proteine di riserva, l’albumina e l’edestina.
La proteina principale è l’edestina che rappresenta circa il 67-75% del contenuto totale. Questa proteina, ricca di preziosi amminoacidi, è stata ben caratterizzata in passato (Osborn 1892) ma ad oggi sembra che sia stata quasi dimenticata.
Come la glicina della soia, l’edestina è un esamero composto da sei sub-unità AB identiche e dall’elettroforesi su gel si evidenzia una massa molecolare di circa 300 kDa. 
Dall’analisi degli amminoacidi si evidenzia un elevato rapporto arginina/lisina (4,37) che conferisce a questa proteina proprietà che promuovono la salute cardiovascolare. Inoltre, l’edestina possiede un alto valore biologico grazie alla sua composizione di amminoacidi, contenendo tutti e nove gli amminoacidi essenziali.
La seconda proteina dei semi di canapa è l’albumina e completa la frazione proteica con il restante 25-37%. Essa presenta una struttura più flessibile e ordinata ma meno compatta rispetto all’edestina.
È la proteina più presente nel sangue e svolge diverse funzioni nell’organismo tra cui il trasporto di altre proteine e il mantenimento delle corrette condizioni di distribuzione dei liquidi corporei nei tessuti e nei compartimenti vascolari.

Struttura della proteina albumina
Peptidi di canapa
 
I peptidi sono frammenti di proteine prodotti ​​durante la digestione dagli alimenti. 
 Questi hanno suscitato un crescente interesse nella nutraceutica a causa dei loro potenziali benefici per la salute grazie al loro basso peso molecolare, l’elevata attività biologica, il facile assorbimento e l’assenza di effetti collaterali dato il rapido smaltimento dal sangue.
Studi in vitro e in vivo hanno dimostrato che i peptidi derivati dai semi di canapa possiedono il potenziale per agire come agenti antiossidanti, anti-ipertensivi e per eliminare i radicali liberi. Alcuni peptidi identificati hanno mostrato una doppia azione inibitoria nei confronti dell’ACE e della renina, entrambi induttori dell’ipertensione. Queste proprietà possono essere spiegate data l’abbondanza di amminoacidi idrofobi, acidi e ramificati, fattori che apportano ai peptidi capacità anti-ossidanti e anti-ipertensive.
Amminoacidi
I semi di canapa forniscono molteplici nutrienti di qualità tra cui gli amminoacidi (AA), i building blocks delle proteine che attraverso la digestione vengono “smontati” per poi essere “rimontati” e costituire nuove proteine necessarie all’organismo.
Non tutti gli AA hanno lo stesso valore, alcuni possono essere auto-prodotti mentre altri devono essere assunti attraverso l’alimentazione e per questo vengono detti amminoacidi essenziali. 
Il valore nutrizionale delle proteine ​​può essere determinato quindi dal contenuto di AA essenziali, questi sono nove: istidina, fenilalanina, isoleucina, leucina, valina, lisina, metionina, treonina e triptofano.

Come mostrato in Tabella 2, l’alto contenuto di arginina rende le proteine ​​dei semi di canapa particolarmente preziose, apportando benefici alla salute cardiovascolare. L’arginina è infatti un precursore dell’ossido nitrico, agente vasodilatatore che migliora il flusso sanguigno e contribuisce al mantenimento della pressione sanguigna normale. Inoltre, l’elevato contenuto di arginina risulta essere molto interessante per le industrie dei mangimi, dal momento che i giovani mammiferi hanno un elevato fabbisogno di arginina grazie al suo ruolo di portatore di azoto nelle proteine ​​dei tessuti e il suo ruolo chiave nella crescita e nello sviluppo gastrointestinale.
Recentemente, l’interesse per le proteine ​​di semi di canapa è aumentato anche grazie al suo contenuto di AA contenenti zolfo, ovvero metionina e cisteina. La presenza di proteine e quindi AA ricchi di zolfo permette di formulare cibi altamente nutrienti e disintossicanti. Infatti, un alto contenuto di zolfo può migliorare la capacità disintossicanti del fegato, incrementando lo smaltimento delle tossine attraverso l’urina. Questo è importante poiché molte proteine vegetali, come quelle di soia, piselli e fagioli sono carenti di zolfo.
Oltre all’elevato contenuto di zolfo, la mancanza di sostanze con attività inibitoria della tripsina (sostanze anti-nutritive che impediscono la digestione delle proteine catalizzata dalla tripsina) rende questo tipo di proteine ideali nelle formulazioni alimentari. Il triptofano è invece il principale amminoacido limitante, infatti, i semi di canapa sono quasi totalmente privi di questo amminoacido essenziale.


Conclusione
Gli effetti benefici della canapa sulla nutrizione umana risiedono indubbiamente nel ricco contenuto dei suoi semi, sono infatti rari gli alimenti che possono vantare una gamma così completa di nutrienti e un olio così pregiato.
Per quanto riguarda questo studio si è evidenziato come i semi siano un’ottima fonte di proteine per quantità, con un contenuto paragonabile ai più classici legumi, e qualità, potendo contare su tutti e nove gli amminoacidi essenziali.
In definitiva, i semi di canapa dovrebbero essere maggiormente integrati nella dieta alimentare, apportando una bilanciata quantità di nutrienti ed in particolare di proteine vegetali di provenienza sostenibile e rinnovabile con benefici per l’uomo, l’ambiente e l’economia agricola.


Bibliografia
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