sabato 1 settembre 2018

ATTO DI GUERRA di Nino Galloni

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Oggi tutti i quotidiani, tutti i telegiornali annunciano la tragedia di stasera quando l’ennesima agenzia di rating annuncerà un declassamento o una previsione negativa per l’Italia e il suo debito pubblico.
Ieri i titoli italiani a 5 e a 10 anni hanno visto un consistente aumento dei tassi di interesse; tuttavia la domanda è stata del 200% per quelli a 5 anni e del 150% per gli altri.
È come se io mettessi in vendita il mio appartamento a 200.000 euro e, ricevute offerte irrevocabili da 4 acquirenti, optassi per venderlo ad un altro a 150.000.
Il problema del nostro debito è che lo dobbiamo rinnovare in una moneta che non è nostra; ma finché la domanda supera l’offerta il problema rimane allo stato potenziale.
L’Italia è un Paese solvibile, tutto l’allarmismo è solo sporca politica che corrisponde a veri e propri atti di guerra.
Se oggi non avverrà il temuto declassamento sarà solo per ragioni tattiche: mantenere sotto pressione il governo e il ministro Tria perché il programma gialloverde non vada avanti.
Ma il governo che strumenti ha per andare avanti visto che continua ad essere privo di una moneta propria?
Prima di tutto dotarsi di un’agenzia di rating che, a differenza di quelle oltreoceano, esponga parametri seri e scientifici di valutazione del rating.
Poi ragionare con le grandi banche per l’acquisto di titoli a tassi di interesse negativi anche se a scadenza più breve (ciò già avviene ma va stabilizzato).
Quindi invogliare le altre banche a svolgere la loro funzione sociale prestando alle piccole imprese che si trovano in condizioni ottimali anche sui mercati esteri, ma in situazioni drammatiche sotto gli aspetti finanziari e fiscali.
Infine emettere una quantità di moneta non a debito a sola circolazione nazionale nei limiti del 3% del  pil per investimenti necessari e spese produttive come l’assunzione di giovani laureati nella pa.
Tale moneta statale non è prevista, ne’ vietata dai Trattati europei vigenti.
Senza le predette misure il governo andrà in guerra – una guerra che già c’è  – disarmato. Questo non è possibile. Il governo dev’essere responsabile, deve adeguarsi alla situazione che si sta preparando.
Nino Galloni

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