Oggi
tutti i quotidiani, tutti i telegiornali annunciano la tragedia di
stasera quando l’ennesima agenzia di rating annuncerà un declassamento o
una previsione negativa per l’Italia e il suo debito pubblico.
Ieri
i titoli italiani a 5 e a 10 anni hanno visto un consistente aumento
dei tassi di interesse; tuttavia la domanda è stata del 200% per quelli a
5 anni e del 150% per gli altri.
È
come se io mettessi in vendita il mio appartamento a 200.000 euro e,
ricevute offerte irrevocabili da 4 acquirenti, optassi per venderlo ad
un altro a 150.000.
Il problema del nostro debito è
che lo dobbiamo rinnovare in una moneta che non è nostra; ma finché la
domanda supera l’offerta il problema rimane allo stato potenziale.
L’Italia è un Paese solvibile, tutto l’allarmismo è solo sporca politica che corrisponde a veri e propri atti di guerra.
Se
oggi non avverrà il temuto declassamento sarà solo per ragioni
tattiche: mantenere sotto pressione il governo e il ministro Tria perché
il programma gialloverde non vada avanti.
Ma il governo che strumenti ha per andare avanti visto che continua ad essere privo di una moneta propria?
Prima
di tutto dotarsi di un’agenzia di rating che, a differenza di quelle
oltreoceano, esponga parametri seri e scientifici di valutazione del
rating.
Poi ragionare con le
grandi banche per l’acquisto di titoli a tassi di interesse negativi
anche se a scadenza più breve (ciò già avviene ma va stabilizzato).
Quindi
invogliare le altre banche a svolgere la loro funzione sociale
prestando alle piccole imprese che si trovano in condizioni ottimali
anche sui mercati esteri, ma in situazioni drammatiche sotto gli aspetti
finanziari e fiscali.
Infine emettere una quantità
di moneta non a debito a sola circolazione nazionale nei limiti del 3%
del pil per investimenti necessari e spese produttive come l’assunzione
di giovani laureati nella pa.
Tale moneta statale non è prevista, ne’ vietata dai Trattati europei vigenti.
Senza
le predette misure il governo andrà in guerra – una guerra che già c’è
– disarmato. Questo non è possibile. Il governo dev’essere
responsabile, deve adeguarsi alla situazione che si sta preparando.
Nino Galloni
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