La polemica è montata via
Twitter, dove molti utenti hanno chiesto di non diffondere immagini di
chi lottava tra la vita e la morte.
"La gente scatta foto e gira video invece di aiutare i feriti su La
Rambla": è questo il messaggio che è iniziato a circolare sui social
network già pochi minuti dopo che un furgoncino ha falciato i passanti
nel centro di Barcellona,
quando i primi soccorsi iniziavano ad arrivare e tanti spagnoli e
turisti tentavano di dare una mano a poliziotti e medici. Alcune persone
che si sono trovate sulla via centrale della capitale catalana nel
pomeriggio del 17 agosto, infatti, hanno subito preso in mano il
cellulare per dare testimonianza audiovisiva di quanto stava accadendo,
un atteggiamento che ha ottenuto forti critiche in rete.
Come riporta
La Vanguardia,
è stato in particolare Twitter lo scenario della polemica.
"La
rivoluzione tecnologica ci permette di fare foto alle vittime invece di
aiutarle" ha "cinguettato" ad esempio un'utente. "È questa la nostra
evoluzione?" si è chiesta quindi la donna, ottenendo centinaia di
apprezzamenti e diversi commenti.
Un'altra ragazza, invece, si è calata nei panni di chi era sdraiato
sulla strada in attesa di soccorsi:
"Se sto per morire, non voglio venir
ripresa, voglio che qualcuno rimanga con me. Nessuno desidera morire da
solo, tanto meno così". Anche il suo tweet - da quasi 3mila "mi piace" -
ha alimentato il dibattito, tanto che diversi utilizzatori del social
network hanno sottolineato, al contrario, la necessità di scattare foto e
registrare video, data l'importanza storica dell'evento.
La polemica, a ogni modo, non è stata cosa solo spagnola, tanto che
anche nella versione italiana della piattaforma di San Francisco in
molti hanno lanciato messaggi chiedendo agli altri utenti di non
condividere e diffondere le immagini di chi lottava tra la vita e la
morte su La Rambla.
"Avere rispetto delle vittime. Non fare il gioco dei terroristi"
scrive infatti un utente, chiedendo di non retwittare post con scatti o
filmati di chi giace a terra al centro della città. "Invece è un bene
che tutti vedano! Che tutti sappiano!" gli controbatte un uomo,
dimostrando che il dibattito sul potere emulativo di immagini scioccanti
e sulla contrapposta necessità di testimoniare è ancora vivissimo.
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