In America vive il 41% delle persone più ricche dell’intero pianeta, 1/3 della popolazione (105.303.000 di persone) fa fatica a far fronte ai bisogni più elementari.
NEW YORK (Pars Today Italian)
– Il diritto americano, dagli anni ’70 fino a oggi, ha sistematicamente
e scientemente ostacolato, e poi nascosto, i suoi poveri. Nessuno
sconto a chi dorme, mangia, vive per strada. I senzatetto negli Stati
Uniti sono 1/3 dell’intera popolazione americana, ma nessuno li deve
vedere.
Gli homeless d’America,
ostacolati da leggi e società, vivono la loro condizione in uno stato
psicologico spesso autolesionista, per il quale alcuni credono di
meritare l’ostracismo perché “colpevoli” di aver perso lavoro, casa,
famiglia, vita. In America vive il 41% delle persone più ricche
dell’intero pianeta, 1/3 della popolazione (105.303.000 di persone) fa
fatica a far fronte ai bisogni più elementari. Un sistema sociale
drammatico e farraginoso, quello americano.
Ma
quando inizia, più o meno, il tracollo dei poveri d’America? L’autrice
parte dagli anni ’70, con la trasformazione e la crisi dell’industria
manifatturiera statunitense, che in alcuni Stati porta a un vero sfacelo
per i lavoratori, cui il sistema sindacale non ha fatto fronte. Da qui,
la Grande individua altri campanelli d’allarme della crescita della
povertà Usa nella selvaggia liberalizzazione del mercato, (con la
trasformazione da economia industriale a economia di servizi, a scapito
dei lavoratori meno qualificati) e nell’abbassamento delle barriere
tariffarie del commercio. E’ così che il Paese più ricco del pianeta ha
cresciuto un numero altissimo di poveri e poverissimi, in un sistema
sociale che teme, rifiuta, nasconde ai suoi stessi occhi chi non ha
nulla, perché la legge glielo consente.
Il
sistema legislativo americano, dunque, invece di tutelare l’intera
società che dirige, ha sistematicamente penalizzato i suoi homeless (termine nato nel 1981, racconta il libro, o visible poors, poveri di strada), fino a renderli i primi “nemici” dell’America.
“Il
diritto americano offre aiuti e sconti ai più ricchi, sotto forma di
impressionanti riduzioni fiscali o di agevolazioni per l’acquisto della
prima casa, che sono tanto più consistenti quanto più alto è il valore
dell’abitazione. Un sistema giuridico al servizio del più forte, al
funzionamento del quale (per via della sostanziale regressività del
sistema fiscale) egli contribuisce poco, ma di cui fa ampio uso ai danni
del più debole. Chi più ha, infatti, più si rivolge al diritto e alle
sue istituzioni per ottenere tutela dei suoi averi, a differenza di chi
non ha nulla”.
La
recente storia degli sfratti negli Stati Uniti (che oggi, a differenza
di un tempo, vengono eseguiti non in ragione di centinaia o di migliaia,
ma addirittura di milioni all’anno), lo testimonia. Sono i proprietari
di casa (nel 90 % dei casi possono far conto su di un avvocato) a far
ampio uso delle corti di giustizia per mandare via gli inquilini più
deboli (che invece per il 90% non possono permettersi una difesa). E
sono sempre i proprietari, vieppiù coincidenti con potenti attori
globali, a girare a proprio favore le mille pieghe delle norme, nel cui
spazio si annidano le vie più subdole per liberare gli alloggi che
saranno così pronti per essere riaffittati a cifre più alte ad attori
del mercato più abbienti. E che cos’è d’altronde la teoria statunitense
della blighted property,
che consente di espropriare, magari a vantaggio di una grande
corporation, chi non ha la possibilità di ristrutturare la propria
casa, che quindi si degrada, se non una dottrina che consente al forte
di usare il diritto e le sue istituzioni contro il debole?”.
Infatti ogni giorno le persone, le famiglie, i bambini senzatetto aumentano negli Stati Uniti.
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