Giudice impone lo stop al
provvedimento voluto dal presidente Michel Temer. Wwf, scoperte 381
nuove specie in zone minacciate dalle attività umane.
È stato sospeso in extremis, in Brasile, il
decreto del presidente Michel Temer che prevedeva l'abolizione della
riserva naturale di Renca, nella foresta amazzonica. La decisione del
giudice federale di Brasilia, Rolando Valcir Spanholo, che ha accolto
parzialmente una petizione popolare presentata nei giorni scorsi contro
la misura governativa, rappresenta un altro schiaffo per il capo di
Stato brasiliano, già travolto da seri guai giudiziari e a rischio di
impeachment con l'accusa di corruzione.
Huffington Post
Per una scelta così importante - ha sottolineato il togato - non
basta un decreto, ma serve l'intervento del Congresso. Data la sua
impopolarità, il provvedimento di Temer aveva sollevato un vespaio di
polemiche in tutto il pianeta, coinvolgendo anche personalità del mondo
della moda e dello spettacolo come la top model Gisele Bundchen e
l'attore Leonardo DiCaprio.
L'Amazzonia in realtà non smette mai di stupire in quanto tesoro
ineusaribile di biodiversità. Da ultimo sono state scoperte 381 nuove
specie in zona peraltro minacciate dalle attività umane, ha denunciato
il Wwf. In particolare l'istituto Mamiraua di San Paolo ha elencato 261
piante sconosciute, 93 pesci, 32 anfibi, 19 rettili, un uccello e 20
mammiferi, di cui due fossili. In media una nuova specie viene scoperta
ogni due giorni in Amazzonia che si estende su 9 Paesi ibero-americani.
Emesso la scorsa settimana, il decreto prevedeva lo sfruttamento da
parte di imprese minerarie di un'area protetta pari a 4mila ettari e
grande come la Danimarca. All'interno della regione, ricca di oro e
altri minerali, esistono tra l'altro due riserve indigene. La tesi del
governo è che la zona rimarrebbe tutelata anche senza la riserva
naturale. Ma il forte pressing di ong ambientaliste e della comunità
internazionale già ieri aveva costretto Temer a rivedere il testo,
presentando un altro decreto con maggiori dettagli. Un dietrofront che
non è stato però ritenuto sufficiente, tanto che il pubblico ministero
federale aveva chiesto la sospensione immediata anche del secondo
decreto, definito dai pm una seria "minaccia di 'ecocidio'" per
l'ambiente.
L'attività mineraria rappresenta il 4% del Pil brasiliano ed ha
prodotto l'equivalente di 25 miliardi di dollari nel 2016, secondo il
sito UOL. Ma il settore sta ancora soffrendo gli effetti del tonfo dei
prezzi delle materie prime e del rallentamento della domanda cinese. Per
il coordinatore del programma Amazzonia di WWF Brasile, Ricardo Mello,
la sentenza provvisoria del giudice di Brasilia riflette la fragilità
del governo Temer, incapace di "consultare la comunità scientifica e la
società civile" prima di prendere una decisione su un argomento tanto
delicato.
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