sabato 26 agosto 2017

La prefetta di Roma deve essere rimossa.

La prefetta di Roma, Paola Basilone, deve essere rimossa.
La responsabilità per quello che è successo con il violento sgombero dei rifugiati a piazza Indipendenza a Roma giovedì 24 agosto è gravissima. Sono stati manganellati rifugiati, terrorizzati donne e bambini, violati i diritti delle persone.
La prefetta ha rivendicato con orgoglio la regia di questa operazione, dove -tra l'altro- un poliziotto ha invitato a spezzare un braccio ai rifugiati e dove gli idranti sono stati utilizzati colpendo anche minori e donne. 
 
Giulio Marcon Presidente del gruppo di Sinistra Italiana - Possibile alla Camera

La prefetta dice -in interviste al Corriere della Sera e a Repubblica di oggi- che quegli idranti erano lì solo per spegnere delle bombole di gas gettate contro i poliziotti. Ma la prefetta non ha visto le immagini e le foto degli idranti sparati contro i rifugiati? Allora, delle due l'una. O non dice (tutta) la verità o non è informata di quello che è successo: entrambi i casi sono (altri) buoni motivi per chiederne la rimozione.
Certamente non sarà rimossa da Minniti (che dovrebbe dimettersi), che sarà soddisfatto di come è stata applicata la sua "filosofia" dei suoi decreti: via i poveri dai centri storici. Anche con la violenza organizzata della polizia.
La prefetta di Roma è responsabile di un'operazione clamorosamente brutale, gratuita e crudele condannata dalla Chiesa -basta leggere l'Avvenire di oggi- dalle agenzie umanitarie internazionali come l'Unicef e dal volontariato. Un'operazione degna più di uno stato poliziesco che di uno stato di diritto (dove i rifugiati dovrebbero essere accolti e protetti e non costretti a dormire in uno stabile occupato), più di un regime sudamericano degli anni '70 che di un paese democratico che all'articolo 10 della Costituzione garantisce l'asilo e la protezione di chi scappa dalle persecuzioni.

Sul Corriere della Sera la prefetta di Roma definisce l'operazione di Piazza Indipendenza come "cleaning". Poteva risparmiarselo. Forse alla prefetta quella parola non ricorda niente, ma a noi che negli anni '90 siamo andati avanti e indietro dalla ex Jugoslavia quello che ci viene in mente con "cleaning" – e che ancora ci fa soffrire- è la "ethnic cleansing", la pulizia etnica di cui hanno subito le conseguenze milioni di sfollati e rifugiati jugoslavi. Ora piazza Indipendenza è "pulita" da questi eritrei ed etiopi che che credevano che il nostro paese fosse un po' più democratico di quello da cui sono fuggiti.
Ecco signora prefetta: avete fatto il "cleaning" dello stabile occupato e di Piazza Indipendenza: mai tanti mezzi dell'Ama sono stati mobilitati per questa piazza e per pulire i suoi giardini. Ma avete anche fatto il "cleaning" dei diritti delle persone, della nostra Costituzione e dell'umanità di un paese democratico.

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