L'avviso affisso nei
giorni scorsi: “Si informa l’utenza che, a partire dalla prossima
stagione invernale 2017-2018, il servizio di riscaldamento subirà una
riduzione delle ore di accensione a causa dell’alta morosità riscontrata
dall’Azienda nel pagamento delle quote di competenza”.
L’AZIENDA: “CAMPAGNA CONTRO LE MOROSITÀ”. PRONTE INTERROGAZIONI –
Il direttore generale di Ater, Franco Mazzetto, contattato da ilfattoquotidiano.it ha confermato la notizia chiarendo che l’iniziativa “va letta all’interno della campagna contro le morosità avviata dall’Ater Roma”. Fonti dell’ufficio tecnico Ater, inoltre, spiegano che “per effettuare distacchi si darà precedenza alle morosità storiche e alle zone a minore impatto sociale”, aree come San Saba, Monti o Testaccio, sebbene tale affermazione al momento sia contraddetta dagli stessi avvisi apparsi proprio al Trullo, non esattamente un quartiere d’elite. Proprio per questo, la presa di posizione dell’Ater Roma rischia di creare numerose polemiche e ricorsi giudiziari. Marco Palma, consigliere del Municipio XI, ha annunciato che il suo partito, Fratelli d’Italia, presenterà un’interrogazione in Consiglio regionale, attraverso il proprio esponente di riferimento, Giancarlo Righini, spiegando che “questa vicenda ci fa capire come il presidente Nicola Zingaretti sta gestendo l’Ater”. Sui social network, nel frattempo, alcuni inquilini hanno già annunciato di volersi rivolgere agli avvocati e alle sigle sindacali per impugnare l’eventuale provvedimento, giudicato “illegittimo e discriminatorio”.
QUANTO PESANO I MANCATI PAGAMENTI – Bisogna specificare che gli assegnatari più o meno regolari degli alloggi Ater ricevono una bolletta unica sia per l’affitto che per le utenze, metodo più volte contestato da sindacati come l’Unione Inquilini. D’altro canto, l’elevata morosità è uno dei mali che ha portato l’azienda regionale sull’orlo del default. Solo per quanto riguarda i canoni non incassati per il 51,08%: a fronte di bollette emesse per 78,9 milioni di euro, gli inquilini corrispondono regolarmente appena 38,6 milioni, ben 40,3 milioni di differenza: in 10 anni sarebbero oltre 400 milioni persi per strada. Non solo. Fin qui, il tentativo di “aggredire le morosità pregresse” è miseramente fallito: su un importo di 25,3 milioni ne sono stati recuperati appena 2,3 più 4 rateizzati. Sul fronte del pagamento delle utenze, al contrario, l’azienda al momento non ha saputo dare cifre precise, anche se “è probabile che i numeri siano molto simili, tali da raddoppiare il fenomeno: chi non corrisponde il canone d’affitto, non paga nemmeno il riscaldamento”. Va ricordato, a proposito, che è in corso un processo in Corte dei Conti, conseguente alle indagini del procuratore regionale Guido Patti, con ben 20 ex dirigenti Ater alla sbarra ai quali viene contestato un presunto danno erariale di circa 25 milioni di euro.
Nessun commento:
Posta un commento