Avvertita di una mia presunta dichiarazione comparsa su La Stampa di ieri martedì 20 ottobre, in un articolo dal titolo “Noi siamo tenaci. Ma De Luca attira solo gli irriducibili”, sono andata a leggermi l’articolo.
notav.info
Si
riferisce all’assemblea tenutasi a Bussoleno dopo la sentenza e, a
proposito del mio intervento, si riportano parole di elogio alla
“magistratura” che non ho mai detto, e non le ho mai dette perché non le
penso. Una
sentenza giusta può essere caso mai ascritta a merito della persona che
l’ha pronunciata, ma non basta certo ad assolvere una magistratura che
non solo rispetto ai processi contro i NO TAV, ma in infiniti altri casi
(e si potrebbe dire da sempre), salvo pochissime eccezioni, dimostra
esattamente il contrario, con imputazioni, procedure e sentenze prone ai
poteri forti e punitive per le vittime. Considero
la giusta sentenza nei confronti di Erri De Luca non la regola, ma
l’eccezione, rispetto a cui si potrebbe dire che “una rondine non fa
primavera”. L’inverno della repressione lo respiriamo ogni giorno nella
nostra Valle militarizzata, nelle prigioni diventate più che mai
strumento di controllo sociale, nei tribunali dove tanti nostri
compagni, soprattutto giovani, si vedono infliggere anni di carcere per
una resistenza condivisa e praticata collettivamente e, quella sì,
giusta perché rivolta alla difesa di diritti inalienabili. Vivo sulla
mia pelle l’offesa quotidiana da parte di una grande mala opera che
distrugge salute, risorse naturali, sociali ed economiche, sovranità
popolare, bellezza, futuro.
Vedo leso ogni giorno, e ben oltre i luoghi
della mia esistenza, il diritto all’abitare, ad un lavoro che non
schiavizzi e non uccida, alla scuola e alla sanità pubblica, alla
libertà di movimento delle persone e delle idee. Vedo i luoghi del
potere popolare totalmente in balia di una lobby violenta e spudorata,
che fa legge del proprio arbitrio e del proprio profitto . Ricordo le
stragi di stato impunite , le infinite morti per lavoro, le vittime di
polizia che mai hanno trovato nei tribunali non solo giustizia, ma
neppure attenzione. Penso all’ingiustizia che si fa guerra all’uomo e
alla natura. No,
non credo all’indipendenza di questa magistratura e sono convinta che
l’eccezione della sentenza per Erri confermi la regola di una Legge che
non è uguale per tutti. Per questo respingo come non mia l’affermazione
che mi viene attribuita:” ” Oggi la magistratura ha dimostrato di
essere davvero indipendente e di saper rispettare prima di tutto la
Costituzione”. Rabbia e tristezza…..Ma poi mi guardo intorno, respiro i
dolci colori autunnali di questa mia Valle che si è rimessa in cammino e
non si rimetterà in ginocchio. Sento profondamente la forza di un
popolo che ha saputo distinguere tra legalità e giustizia, una
collettività che la Costituzione, quella vera, voluta e difesa dai suoi
figli partigiani, la conosce e la pratica, da sempre. La
lotta continua , senza facili illusioni ma senza disperazione, continua
il sabotaggio collettivo contro questo sistema violento e troppo
ingiusto per durare. Se una rondine non fa primavera, uno stormo di
rondini può abbattere un bombardiere.
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