giovedì 22 ottobre 2015

Classe Dirigente. Appalti Anas, a Roma 10 arresti per corruzione: c’è Luigi Meduri, era stato ex sottosegretario del governo Prodi.

Cento perquisizioni in 11 Regioni. Tra le ipotesi di reato anche il voto di scambio. L'esponente politico coinvolto è Luigi Meduri, componente del governo Prodi dal 2006 al 2008.

Appalti Anas, a Roma 10 arresti per corruzione: c’è Luigi Meduri, era stato ex sottosegretario del governo Prodi
Luigi Meduri
Funzionari dell’Anas, imprenditori, anche un ex sottosegretario alle Infrastrutture. La Guardia di Finanza sta eseguendo 10 ordinanze di custodia cautelare su ordine del tribunale di Roma. A chiedere gli arresti la Procura dopo l’inchiesta “Dama nera” che riguarda appalti di opere pubbliche. I finanzieri hanno anche effettuato circa 90 perquisizioni in 11 Regioni, dal Friuli alla Sicilia. Le ipotesi di reato, secondo quanto emerso finora, vanno dalla corruzione al voto di scambio.  I destinatari sono delle ordinanze di custodia sono Antonella Accroianò, Oreste De Grossi, Sergio Lagrotteria, Giovanni Parlato, Antonino Ferrante, Eugenio Battaglia, Concetto Bosco Logiudice, Francesco Costanzo, Giuliano Vidoni e l’ex sottosegretario Luigi Meduri. I reati contestati vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione, dall’induzione indebita a dare o promettere utilità al voto di scambio. Il gip ha disposto anche un sequestro nei confronti di tutti i dipendenti pubblici per 200mila euro. L’Autorità nazionale anticorruzione ha già chiesto gli atti dell’inchiesta alla Procura. Il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone ha parlato di “deprimente quotidianità della corruzione”. “La principale indagata (Accroglianò, ndr) va in ufficio tutti i giorni – spiega Pignatone – ma il suo principale lavoro è gestire questo flusso di corruzione, trattar male chi ritarda i pagamenti”. Un vero e proprio “ufficio mazzette che si incaricava delle riscossioni” l’ha definito il procuratore capo. Pignatone ha sottolineato che “ancora una volta che senza intercettazioni, telefoniche e ambientali, processi per corruzione non se ne possono fare”. 



L’indagine, dice la Finanza, ha svelato uno scenario “disarmante” in cui la corruzione ed il pagamento di tangenti sono un “sistema assolutamente strutturato e per nulla episodico”. Secondo gli uomini delle Fiamme Gialle in Anas c’era una vera e propria “cellula criminale” che aveva un “diffuso rapporto di connivenza in tutta Italia” e che utilizzata, come nei contesti mafiosi, dei pizzini per scambiarsi le informazioni tra gli imprenditori ed i funzionari pubblici corrotti, “in modo da non lasciare traccia di quelli che erano gli accordi corruttivi”. Insomma, “un sistema collaudato, tutt’altro che episodico”. In questo contesto l’ex sottosegretario Meduri era “un oscuro faccendiere” e interfaccia politica della “Dama nera”, il dirigente dell’Anas Antonella Accroglianò, considerata dagli investigatori al vertice dell’organizzazione. A casa della madre della Accroglianò sono stati sequestrati 70mila euro in contanti e gioielli. Secondo le ipotesi della Procura, Meduri veicolava richieste corruttive legate all’assegnazione di appalti e richiedeva assunzioni all’Anas garantendo voti al fratello della Accroglianò o assicurando posti di lavoro alla Regione Calabria.
L’esponente politico coinvolto è Luigi Meduri, 73 anni, che fu sottosegretario per due anni, nel secondo governo Prodi, dal 2006 al 2008, in quota Margherita, con ministro Antonio Di Pietro. Dal gennaio 1999 all’aprile 2000 Meduri, reggino, aveva ricoperto anche la carica di presidente della Regione Calabria. Meduri è stato deputato dal 2001 al 2006. Ma anche dopo la sua uscita dal Parlamento continuava a frequentare a distanza di anni praticamente ogni giorno il Transatlantico di Montecitorio. Fu tra gli ex popolari che alle primarie del 2009 sostennero la candidatura a segretario del Pd di Pierluigi Bersani e a quelle del 2013 appoggiarono Gianni Cuperlo.
Meno di un mese fa in Toscana erano finiti ai domiciliari i vertici di tutta l’Anas in un’altra inchiesta per corruzione, con 24 indagati: la magistratura in quel caso aveva parlato di un “collaudato sistema di corruzione“.
Il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani ha espresso “piena fiducia nel lavoro della Procura di Roma, con l’auspicio che possa arrivare velocemente a fare chiarezza sui fatti ed aiutare il vertice dell’azienda a voltare pagina”. Anas sta “attivamente collaborando alle indagini della Guardia di Finanza, dando il massimo supporto anche in qualità di parte offesa dai fatti oggetto di indagine, accaduti negli anni passati”. L’Anas, annuncia la società, si costituirà in giudizio quale parte offesa. Anche “ho parlato col presidente dell’Anas Gianni Vittorio Armani e ho detto di offrire massima collaborazione”. Così il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, a margine di un incontro all’Enel in cui ha sottolineato: “La nostra linea è molto semplice, vogliamo assoluta trasparenza e collaborazione con le forze dell’ordine e con la magistratura”.

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