controlacrisi Autore: fabrizio salvatori
Dopo Trenitalia, anche Cotral annuncia l’uscita
dall’accordo Metrebus. È caos nei trasporti romani e regionali. Allo
stato attuale dal 1 gennaio 2016 ci vorranno tre titoli di viaggio
diversi per prendere i mezzi Atac, quelli Cotral e quelli delle Ferrovie
dello Stato. Un disastro per centinaia di migliaia di pendolari,
causato dalla guerra in atto fra le tre compagnie di trasporti, ma a
questo punto anche fra la Regione Lazio e il Comune di Roma. «L’annuncio
dell’uscita di Trenitalia da Metrebus si legge nella nota della
compagnia regionale - segna di fatto la fine del sistema tariffario
integrato, almeno per come è stato concepito e gestito fino ad oggi».
Tutto questo, «nonostante Cotral abbia cercato in questi mesi il dialogo
con Atac, nessuna buona volontà è stata dimostrata dall'azienda romana
per trovare una qualsivoglia soluzione che rendesse il sistema più
trasparente ed efficace.
I crediti di Cotral nei confronti di Atac ammontano a 120 milioni: incassati da Atac per servizi resi da Cotral e mai ridistribuiti». A differenza di Trenitalia, Cotral dipende direttamente dalla Regione Lazio ed ogni operazione (per via del controllo analogo) va concordata con l'Ente regionale. Né il governatore Nicola Zingaretti, né l'assessore alla Mobilità Michele Civita, finora sono intervenuti e per ora preferiscono mantenere il silenzio. Non i sindacati come la Cgil, che a questo punto invoca un nuovo accordo: «La disdetta della convenzione con Metrebus decisa da Trenitalia significherà, oltre a un ritorno al passato, un inevitabile un aumento dei costi del trasporto pubblico. Nelle prossime ore chiederemo un incontro alle istituzioni sul problema».
I crediti di Cotral nei confronti di Atac ammontano a 120 milioni: incassati da Atac per servizi resi da Cotral e mai ridistribuiti». A differenza di Trenitalia, Cotral dipende direttamente dalla Regione Lazio ed ogni operazione (per via del controllo analogo) va concordata con l'Ente regionale. Né il governatore Nicola Zingaretti, né l'assessore alla Mobilità Michele Civita, finora sono intervenuti e per ora preferiscono mantenere il silenzio. Non i sindacati come la Cgil, che a questo punto invoca un nuovo accordo: «La disdetta della convenzione con Metrebus decisa da Trenitalia significherà, oltre a un ritorno al passato, un inevitabile un aumento dei costi del trasporto pubblico. Nelle prossime ore chiederemo un incontro alle istituzioni sul problema».
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