controlacrisi.org fabio sebastiani
La conclusione del circo milanese nato, come si ricorderà, nel
giorno dedicato alla Festa del Lavoro, lascia le migliaia di persone
che l'hanno fatto funzionare in mezzo a una strada. Un dato singolare,
certo. Il grande successo mediato e commerciale stride con la povertà
assoluta di chi ha faticato nei padiglioni. Come mai di tanta ricchezza
prodotta nulla è andato agli addetti? Se è vero che sono stati venduti
venti miliardi di biglietti dove è finito il miliarduccio incassato?
“Quando comincerà a diradarsi il fumo della propaganda e delle promesse – si legge in una nota del Forum diritti Lavoro - resteranno solo le illusioni che sono state propinate ai lavoratori. E soprattutto resterà lo scandalo del lavoro gratuito spacciato per volontariato”. La pubblicità martellante degli ultimi giorni presenta persone felici di aver lavorato gratis, ma non è questa la realtà . Migliaia di persone han fatto funzionare la fiera ricevendo come compenso addirittura un tablet. Centinaia sono state invece retribuite con paghe inferiori ai minimi contrattuali e pari a circa 500 euro mensili lordi, come nel caso delle guardie giurate. Ma non è finita qui perché il quadro è ancora più duro per quanto riguarda il controllo. Forze dell’ordine e organizzazione ce l’hanno messa tutto per “seguire” ogni piccolo movimento dei circa 15mila addetti. Un controllo esasperante e minuzioso, che secondo la Cgil ha violato non solo le norme dello Statuto dei lavoratori ma anche le stesse leggi a garanzia della libertà dei cittadini.
Per dirla con le parole del Forum diritti Lavoro,che promette di volerci veder chiaro in tutta questa faccenda, “a Expo si è dato un altro colpo alla funzione del contratto nazionale di lavoro e sono state sperimentate forme contrattuali incompatibili per una fiera, come l'apprendistato”.
Parole dure che in qualche modo riecheggiano anche nel giudizio di alcuni rappresentanti della Cgil, che pure aveva firmato un accordo per “parare” il caos che si sarebbe inevitabilmente creato. “Il lavoro creato con l’Expo – sottolinea Antonio Lareno, della segreteria della Cgil di Milano – non sarà in grado di contrastare minimamente la tendenza negativa di tutta l’area. Detto questo, va sottolineato che nei padiglioni si sono sperimentate tutte le peggiori forme di lavoro possibili. Una vera e propria Torre di Babele”.
Il Forum Diritti Lavoro, che ha fatto un esposto contro il lavoro gratuito, “ritiene necessario che nei prossimi mesi, quando si spegneranno i riflettori sulla fiera , si assicuri adeguata tutela a tutte le lavoratrici e i lavoratori che vorranno fa valere i loro diritti e si rilanci l'iniziativa contro la precarizzazione del lavoro, di cui Expo è stata vetrina. Il Forum darà il proprio sostegno a tutte e tutti coloro che, persone e organizzazioni, continueranno la contestazione del modello Expo".
“Quando comincerà a diradarsi il fumo della propaganda e delle promesse – si legge in una nota del Forum diritti Lavoro - resteranno solo le illusioni che sono state propinate ai lavoratori. E soprattutto resterà lo scandalo del lavoro gratuito spacciato per volontariato”. La pubblicità martellante degli ultimi giorni presenta persone felici di aver lavorato gratis, ma non è questa la realtà . Migliaia di persone han fatto funzionare la fiera ricevendo come compenso addirittura un tablet. Centinaia sono state invece retribuite con paghe inferiori ai minimi contrattuali e pari a circa 500 euro mensili lordi, come nel caso delle guardie giurate. Ma non è finita qui perché il quadro è ancora più duro per quanto riguarda il controllo. Forze dell’ordine e organizzazione ce l’hanno messa tutto per “seguire” ogni piccolo movimento dei circa 15mila addetti. Un controllo esasperante e minuzioso, che secondo la Cgil ha violato non solo le norme dello Statuto dei lavoratori ma anche le stesse leggi a garanzia della libertà dei cittadini.
Per dirla con le parole del Forum diritti Lavoro,che promette di volerci veder chiaro in tutta questa faccenda, “a Expo si è dato un altro colpo alla funzione del contratto nazionale di lavoro e sono state sperimentate forme contrattuali incompatibili per una fiera, come l'apprendistato”.
Parole dure che in qualche modo riecheggiano anche nel giudizio di alcuni rappresentanti della Cgil, che pure aveva firmato un accordo per “parare” il caos che si sarebbe inevitabilmente creato. “Il lavoro creato con l’Expo – sottolinea Antonio Lareno, della segreteria della Cgil di Milano – non sarà in grado di contrastare minimamente la tendenza negativa di tutta l’area. Detto questo, va sottolineato che nei padiglioni si sono sperimentate tutte le peggiori forme di lavoro possibili. Una vera e propria Torre di Babele”.
Il Forum Diritti Lavoro, che ha fatto un esposto contro il lavoro gratuito, “ritiene necessario che nei prossimi mesi, quando si spegneranno i riflettori sulla fiera , si assicuri adeguata tutela a tutte le lavoratrici e i lavoratori che vorranno fa valere i loro diritti e si rilanci l'iniziativa contro la precarizzazione del lavoro, di cui Expo è stata vetrina. Il Forum darà il proprio sostegno a tutte e tutti coloro che, persone e organizzazioni, continueranno la contestazione del modello Expo".
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