«Schiaffo alla povertà». E lei replica: «Inauguro una struttura legale» Con l'Italia che va a rotoli si fa una gran festa per un casinò.
CORRIERE.IT
GENOVA - Lei, l'ex consigliera regionale della Lombardia Nicole
Minetti, in abiti sexy, e lui, il prete genovese «da strada» con
l'immancabile sigaro, si fronteggiano a distanza da giorni. Ma chi è mai
questo don Gallo? Si racconta abbia chiesto Minetti quando l'hanno
informata che don Andrea aveva lanciato, dalla comunità di San Benedetto
al Porto, un appello contro la maxi sala giochi che dovrebbe essere
inaugurata oggi a Genova (ma il Comune ha vietato l'apertura)
dall'igienista dentale: «Uno scempio da fermare» ha attaccato il
sacerdote. Davvero Minetti non sa chi è don Gallo?
«Mi parlano di tante persone - risponde lei - non mi ricordo se ho detto così, forse l'ho detto. Comunque andate a chiedere a don Gallo cosa ha da protestare, non a me». Lei dice di non vederci «niente di male» nell'apertura della più grande sala giochi della Liguria (slot e prossimamente poker Texas Hold'em) sul lido di Pegli, nel Ponente genovese: ha accettato di fare da madrina e conferma la sua presenza. «Certo che ci sarò. Preoccupata per le contestazioni? E perché dovrei, non vedo cosa abbiano da dire su di me a livello personale. E poi fanno tutti una gran confusione, non stiamo parlando di gioco d'azzardo: quella è una sala regolarmente autorizzata. Bisognerebbe stare attenti all'uso delle parole».
Però don Gallo, gli abitanti di Pegli e non solo, accusano le micidiali «macchinette» di mangiarsi i soldi di pensionati e persone deboli: «Uno schiaffo alla povertà che dilaga», scrive il sacerdote. «Le persone fragili ci sono sempre state - taglia corto Minetti - ma questo è un altro problema. Io inauguro un'attività legale». E sul palco quale sarà il suo ruolo? «I fuochi artificiali non ho ancora imparato a farli, quindi vedrò», ironizza. I volantini (diventati una rarità) distribuiti a Pegli la ritraggono con un abitino rosso scollato. «Per l'apertura pensavamo a un comico o a un'attrice - hanno detto i titolari della sala giochi - poi abbiamo scelto lei e siamo contenti perché richiamerà molte persone».
Ma giovedì sera, insieme con Nicole Minetti, hanno avuto una brutta sorpresa: il Comune di Genova ha fatto recapitare alla società Toys Italia una delibera con il divieto di apertura della sala per vizi amministrativi, non ci sono i parcheggi in numero sufficiente, manca una richiesta agli uffici e il Comune non ha verificato la distanza di 300 metri dai posti «sensibili». Se la sala-lottery oggi aprirà lo stesso incorrerà in sanzioni. Lo stop potrebbe rivelarsi solo temporaneo - spiega l'assessore all'edilizia privata Francesco Oddone - ma è un segnale: «Dobbiamo trovare il modo di esercitare un controllo su queste sale giochi che la normativa nazionale facilita, per non dire incoraggia». È stato così raccolto l'allarme lanciato dal presidente del municipio di Pegli, Mauro Avvenente: «Non ci stiamo più a guardare passivamente lo Stato che si fa biscazziere, questa è la quarta sala di slot a Pegli in quattro mesi: chiudono i mobilifici, le pescherie, i negozi di prossimità e aprono queste fabbriche di illusioni. Qui è concentrato il 70% dell'edilizia popolare di Genova: la crisi si sente e c'è chi cerca la soluzione nelle vincite impossibili».
Seguendo la comunità di San Benedetto hanno aderito alla manifestazione lanciata in rete (anche don Gallo twitta) associazioni come Libera, l'Arci, i consiglieri comunali della lista del sindaco Marco Doria, infine i partiti dal Movimento 5 Stelle al Pd a Sel. «Venite numerosi» hanno twittato ieri i grillini. «Già 800 adesioni su Facebook» dicono alla comunità di don Gallo. E don Andrea si prepara a scendere in strada e impugnare il megafono ancora una volta. «Io ho 84 anni e sette mesi, di stranezze ne ho viste, ma mai come questa. Davanti all'Italia che va a rotoli si fa una gran festa per l'apertura di un casinò in piena città... non ci sto e per questo lancio una manifestazione pacifica, è da irresponsabili restare fermi». Gli organizzatori aggiungono: «A coronamento della pauperizzazione del territorio e della dignità delle persone è stata invitata Nicole Minetti, indagata per favoreggiamento della prostituzione».
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