La proposta del segretario Pd per chiudere sul governo. Marini e Mattarella in pole. Ma nel Pdl spunta Dini. Il 15 aprile in teoria si va in Aula per votare per il Colle, ma le regionali in Friuli del 21 aprile costringeranno allo slittamento a fine mese.
repubblica.it di CARMELO LOPAPA
È L'ULTIMA offerta targata Bersani per chiudere la doppia partita governo-Quirinale. Una rosa di tre moderati per la corsa al Colle, che consenta di coinvolgere il Pdl. E di mettere allo stesso tempo spalle al muro i 5 Stelle, come avvenuto per i presidenti di Camera e Senato. Tre autorevoli ex parlamentari, tutti con incarichi di prestigio alle spalle. Tratto comune: la matrice cattolica che dia comunque il segno della discontinuità.
Un sottile filo bianco che porta ai nomi di Franco Marini, Sergio Mattarella e Pierluigi Castagnetti. Eccola la squadra a tre punte sulla quale il segretario dei Democratici e i suoi "ambasciatori" si stanno spendendo nelle trattative assai riservate che vanno avanti sotto il manto delle consultazioni ufficiali. Le due partite del resto si intersecano, impensabile chiudere quella per Palazzo Chigi tenendo fuori il Colle. E lo schema di gioco non può prescindere da un accordo di massima con Berlusconi e i suoi, ma anche con Maroni e la Lega. Con l'obiettivo di strappare la loro "non sfiducia", la mancata partecipazione al voto che consenta a Bersani di strapparla, quella benedetta fiducia al Senato, e salpare. Ipotesi che ancora in queste ore, a sentire dirigenti di prima fascia Pdl come Maurizio Lupi o Mariastella Gelmini, non vengono prese nemmeno in considerazione dal Pdl.
In casa democratica sono convinti invece che sulla tattica del Cavaliere "pronto alle urne" prevarrà il suo istinto di sopravvivenza, la voglia di non essere tagliato fuori dai giochi che contano.
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