l vicesegretario del Pd: i no detti a noi mettono a rischio cambiamento
rainews24.it
"Le
aspre contrapposizione e lo scontro fra le forze politiche degli anni
scorsi e che hanno avuto un momento ancora piu' duro alla fine della
scorsa legislatura rendono non idoneo un governissimo tra le forze
politiche tradizionali". Lo ha detto Enrico Letta dopo le consultazioni
al Quirinale. "Non sarebbe la risposta alla domanda che viene dal
Paese", ha aggiunto. Letta ha poi aggiunto: "Al presidente della Repubblica confermiamo fiducia piena e profonda gratitudine. Non manchera' il nostro supporto responsabile alle decisioni che prendera"'.
Letta ha spiegato: "I troppi 'no' ascoltati nei giorni scorsi, a cui si aggiungo i 'no' di stamattina, e cioe' 'no' a un governo istituzionale o a un governo del presidente, oltre a quelli ascoltati nelle consultazioni, rischiano di negare quel cambiamento" la cui richiesta era emersa dalle urne.
La convenzione per le riforme "e' e resta il luogo per una legittimazione reciproca" - prosegue Letta - Noi abbiamo come Pd deciso di partire in questa gestione da un
ascolto vero del risultato elettorale, un risultato dagli esiti clamorosi e che ci porta a un esito" che non puo' essere "quello tradizionale, politicista, dei vecchi schemi". Per questo, ha aggiunto, il Pd ha proposto il "coinvolgimento di tutti attraverso una
convenzione costituente, per fare li' dentro una riforma politica dopo un risultato cosi' clamoroso".
L'idea di rivotare - spiega ancora il vicesegretario del Pd - con l'attuale legge elettorale e' profondamente sbagliata".
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