I lavoratori del sindacato metalmeccanico della Cgil avevano fatto ricorso per discriminazione quando vennero esclusi dal rilancio dello stabilimento di Pomigliano. "Non essendoci spazi per l'inserimento di ulteriori risorse", si legge in una nota, l'azienda è "costretta a provvedere alla riduzione di altrettanti dipendenti".
MILANO - Fabbrica Italia Pomigliano (Fip), società che fa capo a Fiat, "non può esimersi dall'eseguire quanto disposto dall'ordinanza (della Corte d'appello di Roma che la obbliga ad assumere 19 dipendenti di Fiat Group Automobiles iscritti alla Fiom) e, non essendoci spazi per l'inserimento di ulteriori lavoratori, è costretta a predisporre nel rispetto dei tempi tecnici gli strumenti necessari per provvedere alla riduzione di altrettanti lavoratori operanti in azienda".Così una nota di Fiat, che precisa che "a tal fine oggi è stata avviata una procedura di mobilità per riduzione di personale di 19 unità ai sensi della legge 223/91".
"Spero che gli altri sindacati non vogliano firmare la procedura di mobilità annunciata da Fiat": è quanto ha affermato il segretario della Fiom di Napoli, Andrea Amendola, commentando l'annuncio da parte del Lingotto della messa in mobilità di 19 lavoratori della Newco di Pomigliano d'Arco per poter assumere altrettanti lavoratori iscritti al sindacato metalmeccanici della Cgil.
Amendola ha anche annunciato che il sindacato valuterà il da farsi con il proprio pool di avvocati.