Il pm ha chiesto 21 anni per il padre della fidanzata del ragazzo e 14 anni per gli altri familiari.
Chieste cinque condanne per la morte di
Marco Vannini,
21 anni, avvenuta il 18 maggio 2015 a Ladispoli raggiunto da un colpo
di arma da fuoco sparatogli da Antonio Ciontoli, padre della fidanzata
del giovane. Davanti ai giudici della prima Corte d'Assise di Roma,
il
pm Alessandra D'Amore ha sollecitato una pena a 21 anni di carcere per
il capofamiglia Ciontoli, sottufficiale della Marina Militare.
Chiesti 14 anni per la moglie Maria Pezzillo e i due figli, Martina
(fidanzata di Vannini) e Federico. La famiglia Ciontoli è accusata di
concorso in omicidio volontario. Nel processo è imputata anche la
fidanzata di Federico Ciontoli, Viola Giorgini, per la quale l'accusa
chiede due anni di carcere (con sospensione della pena) per omissione di
soccorso.
Una vicenda piena di bugie ed omissioni quella che ruota attorno al
compianto Marco Vannini, iniziata alle 23.30 del 17 maggio 2015.
Marco
si trovava a casa dei genitori della fidanzata, mentre veniva
misteriosamente ferito in bagno. Dunque Federico Ciontoli, fratello
della fidanzata di Marco, e la mamma provvedevano a chiamare il 118,
omettendo di dire che il ragazzo fosse stato raggiunto da un colpo di
pistola. La richiesta di aiuto veniva così disdetta. Dopo mezz'ora, il
118 veniva ricontattato. L'arrivo dell'ambulanza avveniva soltanto
all'una di notte. Dopo una lunga agonia, Marco moriva alle ore 3:10.
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